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UE, STANZIATI 650 MILIONI PER LA RICOSTRUZIONE DELLA SOMALIA. TRA I PAESI IN PRIMA LINEA ANCHE L’ITALIA

FT AG RF 17.09.2013

BRUXELLES (RIVER FLASH)- L’Unione europea destinerà altri 650 milioni al piano di ricostruzione della Somalia per i prossimi 3 anni. Lo ha annunciato oggi il presidente della Commissione europea Barroso in occasione dell’incontro col presidente somalo Hassan Sheikh Mohamud, a margine della conferenza “A new deal for Somalia”. “Questi 650 milioni si aggiungono ai 1,2 miliardi forniti alla Somalia dal 2008 ad oggi, destinati allo sviluppo del paese e alla sua sicurezza”, ha ricordato Barroso. Ora che la fase di transizione si e’ conclusa con successo, secondo il presidente della Commissione europea, e’ necessario pensare alla costruzione della pace, con l’aiuto di tutti: “Non state camminando da soli, ora avete anche l’appoggio dell’Ue e della comunità internazionale”, ha concluso Barroso rivolgendosi al presidente somalo.

L’Italia, uno dei promotori dell’iniziativa e tra i grandi attori negli anni scorsi del tentativo di ridare “normalità” a una terra senza istituzioni, non è certo rimasta indietro rispetto ai partner europei. Del resto, non sarebbe potuto essere altrimenti. Per tradizione storica, il Corno d’Africa e la Somalia nello specifico è sempre un Paese prioritario nella strategia diplomatica e di cooperazione italiana. Se, tuttavia, vari analisti, nel vertice di Londra, a maggio, avevano visto Roma in una posizione più defilata rispetto alla Gran Bretagna, stavolta il protagonismo sembra maggiore. Il governo ha innanzitutto garantito un contributo di 9 milioni di euro per il 2013. Gran parte verrà destinato alla formazione. Un ambito in cui l’Italia ha una tradizione di lunga data: negli anni di Siad Barre, era proprio Roma a garantire la preparazione dei vertici civili e militari. La guerra, poi, ha interrotto la collaborazione che ora si riannoda. E apre nuove prospettive.
A conferma di ciò, la visita oggi del presidente Mohamud a Roma, dove incontrerà le alte cariche dello Stato. “La situazione è di certo migliore di un anno fa, ma ci sono un sacco di problemi. Credo che ci sia da prendere atto dsomei dati positivi senza far finta di non sapere che ci sono ancora un sacco di problemi”, ha detto il ministro degli Esteri, Emma Bonino. Primo fra tutti, il nodo gli islamisti di Al-Shabaab. Che non ha perso l’occasione di attaccare la conferenza: “I soldi promessi non verranno mai sborsati, dice un comunicato. Le conferenze non hanno mai risolto nulla”.

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