9 Feb 2015
IN SARDEGNA PROTESTA DEI MALATI SLA, PRONTI A STACCARE I RESPIRATORI
AG.RF 09.02.2015 (ore 18:56)
(riverflash) – In Sardegna i malati di SLA prendono posizione accusando la giunta del governatore Pigliaru, accusata di risparmiare sulla loro pelle. Persone disperate con un’incognita sulle aspettative di vita, ma determinate a lottare. Salvatore Usala, malato di SLA e segretario del Comitato 16 Novembre, ha minacciato: “Non caricheremo più le batterie dei nostri respiratori. Noi rischiamo la morte, i nostri politici passeranno alla storia come amministratori che costringono i disabili a morire”. Pochi giorni fa l’annuncio di un nuovo sciopero della fame per il 10 febbraio e di un presidio permanente il 18 davanti alla sede dell’Assessorato alla Sanità.
Tore Usala afferma con amarezza: “La verità è che non rispondono nemmeno alle nostre istanze. Noi siamo contro sprechi e connivenze, il mondo politico non sente da questa campana. Abbiamo proposto e ottenuto di tramutare un nostro progetto in delibera, impegno mancato, chiaramente. Il progetto prevede una modifica assistenziale per 170 malati gravissimi, parliamo di ventilati 24 ore o coma. Si risparmiano circa 4 milioni di euro. Ma non basta, abbiamo anche proposto un ritorno a casa massiccio dalle 200 strutture sarde. Se metà rientrassero a casa si risparmierebbero almeno 60 milioni e si creerebbero 3.000 posti di lavoro”.
Dolore per non trovare un dialogo propositivo con chi governa la Sardegna e Salvatore Usala parla dei suoi sospetti: “Sapete dove hanno programmato che finiscano i fondi sottratti ai disabili? A finanziare nuove residenze sanitarie assistenziali, per finanziare i soliti grassi porci”.
Fonte: Sardinia Post