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RENZI DOMANI A BERLINO: “CHIEDEREMO FLESSIBILITA’ SUL DEFICIT”

AG RF FT 16.03.2014 (ore 20.50)

renzi(RIVERFLASH)- “Lanciamo all’Europa la nostra sfida comune per generare crescita e occupazione”. Ieri si sono congedati così a Parigi, il premier Matteo Renzi e il presidente francese François Hollande. Per perseguire la strada della crescita, però, il nostro governo ha bisogno di risorse con le quali finanziare il taglio delle tasse sul lavoro o lo sblocco dei debiti della Pubblica amministrazione. E proprio per abbattere il cuneo fiscale, il Tesoro punterebbe ad innalzare il rapporto deficit/Pil dal 2,6% attuale al 2,8 – 2,9%, sempre entro i limiti europei.

Sarà proprio questo l’oggetto del colloquio di domani pomeriggio a Berlino tra il presidente del Consiglio Matteo Renzi e la cancelliera di Germania Angela Merkel. Per ottenere questo risultato, il premier è pronto a garantire il proprio impegno sulle “riforme strutturali” sul fronte istituzionale ed economico, già oggetto di discussione in Parlamento. Oltre che con Merkel, Renzi ne parlerà anche con il presidente della Commissione Ue Manuel Barroso, in un vertice bilaterale, prima del Consiglio Europeo del 20 Marzo.

“Se Renzi pensa di fare nuovi debiti diremo di no”, ha detto nei giorni scorsi il vice-capogruppo parlamentare della Cdu (il partito di Merkel) Michael Fuchs. La riduzione del debito più che del deficit è sempre stato un pallino delle politiche tedesche sia interne sia europee. C’è da aspettarsi che Renzi cerchi di convincere Merkel che, per ripartire, l’economia italiana ha bisogno di dar fiato ai consumi, attraverso la riduzione delle tasse. Sull’incontro tra i due leader, oggi si è espresso anche il presidente di Cassa Depositi e Prestiti, Franco Bassanini: “Mi aspetto che Merkel dica a Renzi che è importante il suo impegno per rispettare il vincolo del 3%” ma anche che apprezzi “che l’Italia abbia annunciato una serie di misure per rilanciare la crescita”. Bassanini, però, ha poi affermato di ritenere la Merkel “più propensa a concedere margini per sbloccare i pagamenti dei debiti della Pubblica amministrazione, più che per il taglio del cuneo fiscale”.

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