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MA QUALE RIPRESA? ITALIA “VANTA” I NUMERI PEGGIORI DELL’UNIONE EUROPEA

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AG.RF.(MP).04.01.2016

 “riverflash” – Matteo Renzi ha annunciato pochi giorni fà “L’Italia è fuori dal tunnel, siamo in ripresa”, ma i suoi “numeri”, sono i peggiori dell’Unione Europea. Il recupero dell’occupazione giovanile è scarso: + 0,9 punti dopo la crisi, mentre la Germania è a + 2,7 e la Gran Bretagna a 4,2. Tuttavia il ministero dello Sviluppo economico, “vede” segnali positivi e il numero dei pessimisti è dimezzato, secondo le stime della Coldiretti. L’Italia dunque avrebbe mostrato segnali di ripresa e sarebbe riuscita a raggiungere la ripresa economica internazionale (grazie al petrolio a buon mercato e al denaro della Bce a costo zero) ma di suo ci ha messo poco, perché in Europa, risulta l’ ultima nel recupero della produzione industriale e figura tra i Paesi maggiormente in difficoltà per l’occupazione giovanile. Ad evidenziarlo sono i dati dell’Eurostat (equivalente del nostro Istat a livello continentale), che parlano comunque di “segnali positivi”, ma sta di fatto che il nostro Paese, è riuscito solo in modo parziale a recuperare le perdite della crisi e a tenere il passo degli altri Paesi europei, su industria e lavoro. Infatti, il livello della produzione industriale italiana è ancora di oltre il 31% inferiore rispetto ai massimi pre-crisi e ha recuperato solo il 3% rispetto ai minimi toccati durante la recessione. La Francia ha recuperato l’8%, la Germania il 27,8%, la Gran Bretagna il 5,4% e la Spagna il 7,5%. Il confronto è ancora più implacabile se si guarda esclusivamente al settore delle costruzioni: nell’ottobre del 2015 l’Italia era 85 punti sotto il massimo pre-crisi e ha toccato il nuovo minimo assoluto dall’inizio della crisi economica. Secondo Eurostat, tutti gli altri big hanno invece recuperato dai picchi negativi, dal 3,4% della Francia al 32,9% della Spagna. Il punto “dolente” dell’Italia rimane il lavoro: nel terzo trimestre del 2015 il tasso di disoccupazione è sceso all’11,5%, ma in Germania era al 4,5% e nel Regno Unito al 5,2%. La Spagna, fanalino di coda, segnava ancora un grave 21,6%, tuttavia rispetto ai momenti più bui della crisi Madrid ha recuperato 4,7 punti contro 1,6 punti di Roma. Il caso della Francia è a parte: qui il tasso di disoccupazione è più basso di quello italiano, pari al 10,8% , dato peggiore degli ultimi 18 anni. Tuttavia l’Italia ha il peggior dato rispetto al lavoro giovanile (tra i 15 e i 24 anni), con un tasso di occupazione del 15,1% contro il 28% della Francia, il 43,8% della Germania, il 48,8% del Regno Unito e il 17,7% della Spagna. Rispetto ai picchi negativi della crisi il recupero è stato di 0,9 punti, contro 1,9 della Spagna, 2,7 punti della Germani e 4,2 della Gran Bretagna. E i nostri governanti continuano a dire che il nostro Paese sta uscendo dalla crisi e c’è comunque un miglioramento, dovuto soprattutto al calo dei prezzi dell’energia. I consumatori sembrano avere più fiducia circa la ripresa dell’economia, affidandosi soprattutto al fatto che la produzione industriale e la capacità produttiva…. stanno mostrando piccoli segnali positivi….

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