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CANTARE IN CORO FA BENE AL CUORE: ECCO I RISULTATI DI UNA RICERCA SVEDESE

coroxxm[1]“riverflash” – Cantare insieme ad altre persone in un coro, è sicuramente un esperienza positiva che fa bene sia dal punto di vista fisico, sia da quello psicologico. Probabilmente chi sta facendo o ha fatto questa esperienza, lo sa già, ma ora il dato importante è che questa esperienza ha un fondamento scientifico. A dichiararlo sono i ricercatori svedesi dell’Università di Goteborg che hanno analizzato le frequenze cardiache di alcuni partecipanti ad un coro, giungendo a poter affermare che il nostro fisico non può che trarre benefici da questo tipo di “pratica”. La ricerca, è stata pubblicata sulla rivista “Frontiers in Neuroscience”e dimostra che la musica ha effetti calmanti sul cuore, che aumentano quando si canta all’unisono con altre persone. Per il loro studio, i ricercatori hanno utilizzato degli elettrodi nell’orecchio dei cantanti, collegati a dei cardiofrequenzimetri: appena il coro inizia a cantare, il battito cardiaco dei singoli cantanti rallenta. Si tratta di una conseguenza del tipo di respirazione, che quando si canta viene maggiormente controllata e rallentata. Il canto, soprattutto quello in coro, è una sorta di “respirazione guidata” che modifica anche la funzione cardiovascolare. Il progetto è stato guidato dal musicologo Bjorn Vickoff, il quale ha spiegato che il cuore rallenta il suo ritmo durante la fase di espirazione. Ma quello che ha più colpito i ricercatori è che in pochissimo tempo le frequenze cardiache dei coristi si sincronizzano tra loro. Le linee dei cardiofrequenzimetri, che durante le prime battute del canto registrano segnali molti diversi, iniziano rapidamente a disegnare una serie di picchi uniformi: una specie di ritmo comune che segue il ritmo della canzone. Quindi lo sforzo dei cantanti per cercare una sincronia comune della voce, si riflette anche sul fisico e quindi sul cuore. Ora dunque, a seguito del loro esperimento, i ricercatori svedesi auspicano di poter utilizzare l’esperienza del “coro” in alcune terapie riabilitative quali la riduzione di alcuni tipi di dolore e degli stati di ansia.

AG.RF. (MP) 16.07.2013

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