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BULGARIA, ATTENTATO A ISRAELIANI: ACCUSATI HEZBOLLAH. IMBARAZZI NELL’UE.

SOFIA (RIVER FLASH)-  E’ davvero una patata bollente per la Bulgaria, ma anche per l’Unione europea (Ue), di cui la Bulgaria è parte. L’attribuzione a Hezbollah dell’attentato kamikaze del 18 luglio a Burgas, in cui morirono cinque turisti israeliani e un autista locale, pone problemi seri perché, mentre Israele e Stati uniti considerano il movimento sciita libanese un’organizzazione terroristica, diversi Paesi della comunità lo considerano un interlocutore e l’Ue non l’ha mai inserito nella sua “blacklist”.

Dopo che ieri il ministro dell’Interno bulgaro Tsvetan Tsvetanov ha parlato di un coinvolgimento come finanziatore dell’attentato di Hezbollah, la reazione immediata del primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu è stata quella di tirare in ballo l’Ue: “L’attacco di Burgas è stato un attacco sul suolo europeo contro uno Stato membro dell’Unione europea. Speriamo che gli europei vogliano tirare le dovute conclusioni”, ha dichiarato. E, a ruota, gli Usa hanno espresso, attraverso il nuovo segretario di Stato John Kerry, i complimenti per “l’inchiesta completa e professionale”. Il capo della diplomazia americana ha invitato i governi nel mondo, “e in particolare i nostri partner in Europa”, a mettere in campo le strategie per colpire Hezbollah.

Sofia, in realtà, ci è andata coi piedi di piombo. Da tempo sono emerse indiscrezioni sul fatto che l’inchiesta sull’attentato portava al movimento libanese, che Israele e Washington avevano additato dal primo momento come responsabile. Ma il governo aveva buttato acqua sul fuoco. In realtà anche ieri la dichiarazione di Tsvetanov non manca di vaghezza. “Prima di tutto è essenziale sottolineare che non c’è una posizione ufficiale della presidenza bulgara, che è l’istituzione ufficiale della Repubblica di Bulgaria su questo tema”, ha commentato l’esperto bulgaro di Medio Oriente Vladimir Chukov all’agenzia di stampa Novinite. In secondo luogo, Tsvetanov nella sua dichiarazione di ieri ha parlato di una responsabilità dell’”ala militare di Hezbollah”, non di Hezbollah nel suo complesso.

Bruxelles è chiaramente in imbarazzo. L’alto rappresentante per la politica estera della Commissione europea Catherine Ashton ha affermato ieri che “le implicazioni dell’inchiesta devono essere valutate seriamente dal momento che si parla di un attentato terroristico nel territorio Ue, che ha portato all’uccisione e al ferimento di civili innocenti”. Nella sua dichiarazione, Hezbollah non è esplicitamente citato.

F.T  (AG RF 7.2.2013)

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