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ALLERGIA ALLA CARNE ROSSA: PRIMO CASO NEL CENTRO/SUD ITALIA: LA RICERCA DI AAITO SULLA REAZIONE

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AG.RF.(MP).23.10.2016

“riverflash” – Nessuno avrebbe mai pensato ad un’allergia provocata dalle carne rossa, tuttavia, nel nostro Paese si è verificato un primo caso nel centro/sud della penisola e l’agente scatenante è stato la puntura di una zecca. “Su 68 centri italiani di allergologia analizzati che vedono mediamente oltre 100mila pazienti ogni anno, sono stati identificati soltanto 27 casi”, ha spiegato lo specialista Danilo Villalta. Il primo caso evidente di allergia alla carne rossa nei confronti dello zucchero Alfa-Gal, è stato riscontrato in un ,  uomo di circa 50 anni di Reggio Calabria che lavora per il Corpo Forestale, già punto in passato da zecche. Nella notte ha manifestato due episodi di reazione, circa 5-6 ore dopo la cena, con perdita di coscienza e manifestazioni cutanee. Precedentemente aveva mangiato ingenti quantità di carne rossa. E in Italia sono ancora pochi i centri in grado di compiere indagini su questo tipo di reazione. “Non c’è una terapia nei confronti di questa patologia – ha evidenziato Antonino Musarra, Presidente AAIITO,  Associazione degli Allergologi e Immunologi Territoriali e Ospedalieri Italiani –  L’unica strategia è quella della prevenzione. Non abbiamo ancora grandi dati su questo tipo di sensibilizzazione. E’ per questo che occorre identificare il prima possibile quale tipo di carne il paziente abbia ingerito, il taglio di essa e la relativa quantità. Finora tutti i casi erano stati riportati nel Nord-Est, raramente nel Nord-Ovest. Ancora troppo pochi i centri che possono scoprire questo tipo di allergia. Reggio è tra questi”. Questa forma di allergia, è stata scoperta recentemente, nel 2009 negli Stati Uniti. Si tratta di un’allergia verso la carne rossa, ma l’agente scatenante sono delle punture di zecche, che determinano la formazione di anticorpi di tipo IgE, tipici dell’allergia verso l’Alfa-GAL. In secondo luogo, non si tratta di una proteina, ma di uno zucchero: questa è la seconda atipicità. L’ipotesi dunque è che questo zucchero venga iniettato sotto cute dalla saliva della zecca. Un altro elemento inconsueto che qui si verifica è che la reazione non è immediata dopo l’assunzione dell’alimento in questione, ma è ritardata da 3 a 6 ore, rendendo più difficile l’associazione dell’allergia al cibo. Recentemente si è ottenuto un nuovo sistema diagnostico: il dosaggio delle IgE specifiche verso l’Alfa-GAL, che però al momento è disponibile solo in un numero limitato di laboratori.  “In Italia – ha specificato il Dott. Danilo Villalta – abbiamo effettuato un’inchiesta di cui presenterò i risultati: abbiamo inviato un questionario a tutti i soci AAIITO per verificare quanti casi fossero diagnosticati. Questo non è uno studio epidemiologico, ma possiamo affermare che è un’allergia rara. Su 68 centri di allergologia analizzati che vedono mediamente oltre 100mila pazienti ogni anno, sono stati identificati soltanto 27 casi, relativi a più di un anno di attività. Restano una serie di aspetti curiosi: le zecche sono diffuse in tutto il territorio nazionale, ma questi casi sono circoscritti all’Italia settentrionale, al massimo si arriva alla Toscana. E ancora: in regioni dove c’è forte presenza di zecche come il Trentino non c’è alcun caso. Inoltre, alcuni pazienti hanno avuto questa reazione non alla carne ma ad altri alimenti come il latte e addirittura a caramelle con gelatine”.

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