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VIRUS ZIKA: SALITI A 4 I CASI ITALIANI LEGATI AL VIRUS: ECCO LE RACCOMANDAZIONI DELLA SIMIT

Da sx Prof. Andreoni e Prof. Chirianni

AG.RF.(MP).29.01.2015

 “riverflash” –  E’ stata l’Oms (Organizzazione mondiale della Sanità a lanciare l’allarme: il virus Zika, si sta diffondendo rapidamente in Sud America e da lieve minaccia, si sta trasformando ora in una possibile epidemia di proporzioni allarmanti, tanto che, in tutto in Continente americano, sono previsti fino a 4miln di contagi. Fino ad oggi, il virus ha provocato un vertiginoso aumento dei casi di microcefalia nei feti e tutto lascia pensare che ci si potrebbe trovare di fronte ad un’epidemia simile a quella di Ebola, che fra il 2014 e il 2015 ha provocato 11 mila vittime (quasi tutte in Guinea, Sierra Leone e Liberia). Al momento, sono 4 i i casi italiani legati al virus Zika e a tale proposito, la Simit, spiega i sintomi e le cause del contagio di questa “nuova” malattia che è asintomatica nel 25% dei casi e per la quale occorre prestare massima attenzione per i bambini. Il problema più importante è che sembra che ci siano bambini, nati da donne che hanno avuto l’infezione durante la gravidanza, che hanno presentato una microcefalia. Sono in tutto 22 i Paesi dell’America Latina colpiti, con focolai circoscritti in diverse nazioni quali Egitto, Thailandia, Vietnam, Malesia, Filippine, Uganda, Sierra Leone e negli ultimi anni nel Centro e Sud America. Il virus Zika è arrivato in Italia tramite persone che erano state in vacanza in Brasile nel corso dell’ultimo anno.

COS’E’ IL VIRUS – Il virus Zika è un membro della famiglia di virus Flaviviridae, del genere Flavivirus, scoperto per la prima volta in Uganda nel 1947, nella foresta di Zika. Il virus è correlato alla dengue, alla  febbre gialla, all’encefalite del Nilo occidentale e all’encefalite giapponese, tutte malattie provocate da virus membri della famiglia dei virus Flaviviridae. Viene trasmesso da numerose zanzare del genere Aedes, soprattutto dalla zanzara della febbre gialla e dalla zanzara tigre. Il virus fu isolato nel 1947 da un Macaco Rhesus nella foresta Zika dell’Uganda e nel 1968 fu isolato per la prima volta in esseri umani in Nigeria.

 I SINTOMI – “La malattia nel 25% decorre in maniera asintomatica – ha spiegato Antonio Chirianni, Presidente della SIMIT, Società Italiana Malattie Infettive e Tropicali, Direttore Dipartimento Malattie Infettive ed Urgenze Infettivologiche – Azienda Ospedaliera Ospedali dei Colli “Monaldi-Cotugno-CTO” Napoli- nella maggior parte dei casi la sintomatologia è lieve manifestandosi con febbricola, esantema, congiuntivite. Al momento il problema più importante è che sembra che ci siano bambini, nati da donne che hanno avuto l’infezione durante la gravidanza, che hanno presentato una microcefalia. L’allerta di oggi infatti, è successiva alle raccomandazioni dei CDC americani che consigliano alle donne che desiderano avere un figlio di non visitare quei paesi o di posporre il viaggio”.

 LE RACCOMANDAZIONI – Le raccomandazioni attuali prevedono che tutte le persone che presentano febbre nelle 2 settimane successive al rientro da zone endemiche devono essere valutate in un centro specialistico. Utile, per chi si reca in zone endemiche, prevenire le punture delle zanzare coprendo la superficie cutanea quanto più possibile, evitando di esporsi in particolare al tramonto, usando repellenti e dove richiesto anche utilizzando tende. Non esiste alcun vaccino contro il virus Zika né alcun tipo di terapia.

 LA CAUSA – Il virus viene trasmesso dalle zanzare – ha aggiunto il Prof. Chirianni – Il virus , inoltre, è presente nel sangue delle persone infette e quindi potrebbe essere trasmesso mediante trasfusioni di sangue  e l’OMS rivela che “il virus Zika è stato isolato nel liquido seminale umano, ed è stato descritto un caso di possibile trasmissione sessuale da persona a persona”.

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