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VINITALY: DA RIBOLLA A CIRO’, VINCONO VINI SOVRANISTI

 

AG.RF.(redazione).05.04.2023

Ad aumentare di più le vendite nel 2022 sono le bottiglie autoctone

 

“riverflash” – Dalla Ribolla del Friuli Venezia Giulia al Cirò della Calabria, dal Grillo di Sicilia al Nebbiolo del Piemonte, sono i vini sovranisti ad aumentare di più le vendite nel 2022. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti che nel proprio stand al Vinitaly ha esposto le bottiglie dei 15 vini che in Italia sono cresciuti maggiormente nei consumi, sulla base dei dati Circana che evidenziano la svolta patriottica nel bicchiere.

Bianchi, rossi e spumanti autoctoni coprono tutta la gamma dell’offerta a disposizione dei consumatori con la Ribolla che – spiega l’analisi di Coldiretti – si piazza al primo posto con una crescita del +12,2% in valore, il Muller Thurgau del Trentino Alto Adige segue al secondo posto con +10%, mentre in terza posizione troviamo il Vermentino di Sardegna, Toscana e Liguria che segna un +9,9%. A seguire, trainano la crescita del valore dei consumi il Grillo di Sicilia (+5,4%), il Valpolicella Ripasso del Veneto (+4,1%), la Vernaccia della Toscana (+3,3%), il Pinot nero che – evidenzia Coldiretti – è l’unico vitigno internazionale entrato in classifica con il +3,3%, tallonato dall’Orvieto di Umbria e Lazio (+3,1%), dall’Aglianico di Basilicata, Campania, Puglia e Molise (+2,9%), dall’Ortrugo di Emilia Romagna e Lombardia che cresce del 2,4%. Nella parte bassa della classifica dei “magnifici 15”, ma sempre in crescita, ci sono il Nebbiolo di Piemonte e Lombardia (+2,2%), il Sagrantino dell’Umbria (+2,1%), il Soave del Veneto (+1,7%), il Negroamaro di Puglia (+1,1%) e il Cirò di Calabria (+1%).

Il successo dei vini autoctoni – continua Coldiretti – è in netta controtendenza rispetto all’andamento complessivo delle vendite di vino che nell’ultimo anno fanno segnare in media una frenata del -1,8% in valore, secondo l’analisi Coldiretti su dati Circana, con una sostanziale tenuta soprattutto degli spumanti che mettono a segno un -0,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

“Il futuro dell’agricoltura italiana ed europea dipende dalla capacità di promuovere e tutelare le distintività territoriali che sono state la chiave del successo nel settore del vino dove hanno trovato la massima esaltazione”, ha affermato Ettore Prandini, presidente della Coldiretti, nel sottolineare che “il vino è un patrimonio del Made in Italy che va valorizzato e difeso anche a livello internazionale contro allarmismi e campagne di paura che non hanno senso se si opta per un consumo responsabile e di qualità”.

LA TOP 15 DEI VINI PER CRESCITA DELLE VENDITE IN ITALIA

Vino                                                  Regioni                                 Variazione % in valore

Ribolla                                              Friuli Venezia Giulia                                   +12,2%

Muller Thurgau                                Trentino Alto Adige                                     + 10%

Vermentino                                      Sardegna Toscana Liguria                        + 9,9%

Grillo                                                  Sicilia                                                        + 5,4%

Valpolicella Ripasso                       Veneto                                                          +4,1%

Vernaccia                                         Toscana                                                       + 3,3%

Pinot nero                                         internazionale                                             + 3,3%

Orvieto                                         Umbria Lazio                                               + 3,1%

Agllianico                                         Basilicata, Campania, Puglia, Molise      + 2,9%

Ortrugo                                              Emilia-Romagna Lombardia                     + 2,4%

Nebbiolo                                           Piemonte Lombardia                                  +2,2%

Sagrantino                                       Umbria                                                          +2,1%

Soave                                                Veneto                                                          +1,7%

Negroamaro                                     Puglia                                                           +1,1%

Cirò                                                    Calabria                                                        +1%

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