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VIA LIBERA ALLA MANOVRA FISCALE: C’E’ L’ACCORDO

AG.RF.(redazione).16.10.2018

“riverflash” – Dopo ore di trattative tra la Lega e i 5Stelle, è arrivata la svolta: via libera alla manovra fiscale, c’è l’accordo. Di Maio e Salvini hanno dunque raggiunto l’intesa, al termine di un vertice a Palazzo Chigi; d’altronde il sottosegretario Giancarlo Giorgetti l’aveva promesso “Sulle cose fondamentali si chiude stasera”. I due vice premier sono soddisfatti perché “le promesse sono state mantenute” e la bozza di manovra è stata inviata a Bruxelles in tarda serata. Ecco dunque le novità inserite nel testo: La copertura della legge di bilancio arriverà da un taglio di un miliardo in tre anni alle pensioni d’oro, mentre partirà a febbraio la riforma della legge Fornero con “quota 100”. Inoltre, si apprende, nel decreto fiscale sarà inserita una norma per l’arresto degli evasori fiscali. “Verranno ristabiliti i diritti che erano stati calpestati”, ha commentato Luigi Di Maio, in un post su facebook: “Ci siamo accordati sul fatto che per gli evasori ci sarà la galera. Ci sarà la pace fiscale per aiutare chi non ce la fa con le cartelle Equitalia, ma non ci sarà nessun salvacondotto per chi evade”. Il vicepremier ha anche aggiunto che non si tratta solo di una manovra ma di un “Nuovo Contratto Sociale che lo Stato stipula con i cittadini. Verranno eliminati privilegi che erano stati dati per scontati e verranno fatti investimenti che si aspettavano da decenni”. Di Maio inoltre, ha parlato del decreto “taglia-scartoffie”, approvato dal Cdm e che, elimina “ molte leggi inutili e cento adempimenti che complicano la vita agli imprenditori. Abbiamo sancito che se una persona ha crediti con la pubblica amministrazione, non gli può essere pignorata la casa. Le assicurazioni RC auto saranno finalmente eque, perché in alcuni posti si pagava troppo. Abbiamo pensato anche alla sanità, ad aggredire le liste di attesa scoraggiando i medici che facevano allungare l’attesa dei pazienti per fare delle visite nel loro studio privato anziché nel pubblico”. Parole supportate da Matteo Salvini che dichiara, “Nessuna intransigenza sui furbetti, però ci sono milioni di italiani che convivono con le cartelle di Equitalia che li stanno portando alla disperazione e al suicidio. Uno Stato normale con questa gente ragiona, non continua a condannarla”. Salvini auspica anche il saldo e lo stralcio delle cartelle di Equitalia per chi ha fatto la dichiarazione dei redditi ma non è riuscito a pagare tutto è nel contratto di governo. Quello per me vale, mi dicono che non si può fare, ma noi andremo fino in fondo”. Ma su cosa si erano scontrati Lega e Movimento 5Stelle? Sostanzialmente sulla “pace fiscale” voluta dal carroccio, “che non significa condono”, come aveva spiegato subito Di Maio, ma “ravvedimento operoso, uno strumento già esistente, che prevede sanzioni e interessi ridotti in caso di errori o omissioni nei versamenti. La Lega puntava però più in alto, cioè alla dichiarazione integrativa, considerata inaccettabile dai 5Stelle. Per venire incontro ai pentastellati, si era cercato di alzare al 25% (e non più il 15%) la percentuale da pagare sul debito totale. L’urgenza di affrontare la questione pace fiscale era legata alla necessità di trovare le coperture per la manovra 2019 che il governo dovrà necessariamente indicare nel Documento programmatico da inviare a Bruxelles. Soddisfatto anche il premier Conte che ha così commentato il risultato ottenuto ieri: “Sono state mantenute le promesse, tutto ciò è frutto di un lavoro elaborato che ha portato ad una manovra che serve al Paese”.

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