27 Set 2018
VERSACE DIVENTA AMERICANA
di Valentina Riso (AG.RF 27.09.2018) ore 23:03 (riverflash)
La Casa della Medusa è nata ufficialmente nel 1978 dal sodalizio tra Gianni Versace e il fratello Santo. Ma forse era nata ancora prima, durante l’infanzia a Reggio Calabria di Gianni che il mestiere dello stilista l’aveva appreso usando ago e filo nella sartoria della madre. Poi, col trasferimento a Milano, erano arrivati anni di successi. L’apice negli anni ’90, immortalato dagli scatti di Avedon, Newton e Ritts. Ma soprattutto portato in passerella dalle modelle, che con Gianni divennero ‘top model’: Cindy Crawford, Carla Bruni, Naomi Campbell, Claudia Schiffer o Helena Christensen. Poi nel 1997 il dramma: Gianni Versace venne ucciso nella sua villa sul lungomare di Miami Beach da Andrew Cunanan, serial killer responsabile di altri quattro omicidi. Da quel momento Versace è passata nelle mani dei fratelli: Santo, presidente col 30% della holding di controllo, Donatella che di Versace è la anima creativa, al 20% della holding, e la figlia di Donatella, Allegra Versace Beck che ha eredito dallo zio il 50%.
Ieri è stata ufficializzata la vendita della celebre maison italiana a Michael Kors Holdings, Donatella Versace spiega le ragioni dell’intesa con un player straniero.
«Nell’ultimo anno Versace è stata avvicinata da tante persone, francesi, americane…ma nessun italiano – ha dichiarato al Corriere della Sera -. Non siamo noi che abbiamo rifiutato di partecipare a un gruppo italiano».
Commentando il fatto che la famiglia Versace, a seguito della transazione, riceverà 150 milioni di euro di azioni della newco Capri Holdings (la cassaforte che custodirà Michael Kors, Versace e Jimmy Choo), Donatella Versace ha spiegato: «Non era necessario che restassimo azionisti. Abbiamo deciso di farlo per far capire a tutti quanto crediamo in questo progetto e con quale entusiasmo iniziamo un nuovo capitolo della maison».
«Con questa operazione assumeremo più persone e porteremo più lavoro in Italia» ha aggiunto, smorzando le polemiche sui possibili effetti negativi della cessione a una realtà estera. Concetto ribadito anche da John Idol, ceo del gruppo americano, secondo il quale il made in Italy è la forza di Versace e non è possibile pensare al marchio diversamente.
Secondo la nuova proprietà, la Gianni Versace può salire a 2 miliardi di dollari di fatturato nel lungo periodo, dai 785 milioni del 2017 e 775 milioni previsti per la chiusura dell’esercizio in corso. Nelle stime degli americani il gruppo della Medusa dovrebbe arrivare a 850 milioni di dollari nel 2019, per poi salire a 1,2 miliardi nel 2022.
La crescita sarà sostenuta dalle nuove aperture (tra 200 e 300 store nel piano di lungo termine) e da un maggiore focus su borse e accessori uomo e donna, che dovrebbero passare dal 35% al 60% del giro d’affari totale.