VENEZUELA: MADURO HA GIURATO DA PRESIDENTE SENZA ASPETTARE LA VERIFICA DEL VOTO

(riverflash) – Nicolas Maduro ha giurato di fronte al Presidente dell’Assemblea Nazionale, Diosdato Cabello. Sarà lui a guidare il Venezuela del dopo Chávez, di cui è l’erede designato. A differenza del suo predecessore, formatosi in un’Accademia Militare, Maduro è un ex autista di autobus, diventato prima sindacalista, quindi ministro degli Esteri e lo scorso dicembre vice Presidente. Il nuovo Capo di Stato ha giurato stringendo nella mano una piccola copia blu della Costituzione della Repubblica bolivariana, chiedendo l’aiuto del  Cristo Redentore e del popolo venezuelano”. Il nuovo premier bolivariano ha promesso, in memoria del Comandante Supremo Hugo Chávez, “di proseguire sulla via del socialismo per dare la massima felicitá al popolo. La tracolla tricolore presidenziale gli é stata posta dalla figlia di Chávez, Maria Gabriela.

Presente a Caracas tutti o quasi, i capi di Stato della sinistra latino americana, che ha avuto da Hugo Chávez l’impulso per salire in plancia di comando. Al discorso dell’insediamento di Maduro erano presenti il presidenta dell’Argentina Cristina Fernandez, il leader cubano Raul Castro, il presidente dell’Uruguay José Mujica, il presidente del Brasile Dilma Rousseff. Dal medio-oriente, invece, è arrivato il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad, da sempre alleato di Chávez.

L’opposizione, sconfitta per meno di 300.000 voti, che non sono così pochi, ha chiesto è ottenuto un nuovo conteggio delle schede, per cui sarà controllato il 46% rimanente dei voti, dato che il 54% era già stato controllato nella notte elettorale. Una decisione accolta con soddisfazione da Henrique Capriles, candidato di «Unidad».

Nicolas Maduro, nel discorso del suo insediamento ha difeso la relazione del Venezuela con il governo cubano, fortemente criticata da suoi oppositori politici, che sono oltre il 49% dell’intero Paese. Il nuovo Presidente ha accusato l’opposizione di avere già in mente un piano per disconoscere i risultati elettorali e che in futuro potrebbe ancora promuovere azioni al fine di destabilizzare il paese.

AG.RF  19.04.2013