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VENEZUELA: L’OPPOSIZIONE ARRIVA A 110 SEGGI, I 3/5 DELL’ASSEMBLEA, ANCORA 2 SEGGI DA ASSEGNARE

sconfitta chavista(SC) – AG.RF 08.12.2015 (ore 18:37)

(riverflash) – Ultimi seggi decisivi in Venezuela, dove la MUD, che raggruppa partiti molto diversi tra loro, ha vinto le elezioni legislative. La Commissione elettorale ha ufficializzato i 110 seggi per l’opposizione e solo 55 al PSU, il Partito Socialista Unificato del presidente Nicolas Maduro. Una maggioranza dei 3/5 dell’Assemblea Nazionale permetterebbe all’opposizione di presentare delle mozioni di sfiducia nei confronti dei Ministri e del Vicepresidente, ma con 112 seggi, cioè con i 2/3 dell’Assemblea, le cose cambierebbero parecchio. In ballo ancora 2 seggi che permetterebbero alla MUD (Mesa Unitad Democratica) di destituire magistrati della Corte Suprema, convocare l’Assemblea Costituente e sfiduciare lo stesso Presidente della Repubblica su impeachment. Netta la vittoria degli antichavisti nell’Ovest del Paese, soprattutto nello stato di Tachira.

Nicolas Maduro, dalla sua tribuna televisiva, ha ammesso la sconfitta: “Guardando i risultati siamo qui con la nostra alta morale e con i nostri standard etici per ammettere il risultato avverso, accettare e dire al nostro Venezuela che la costituzione ha trionfato. Lo accettiamo”.

I prossimi giorni ci diranno cose importanti. Per esempio se i seguaci del defunto Hugo Chavez, accetteranno pacificamente la sconfitta che per loro infrange un sogno di giustizia sociale coltivato per 17 anni. Se continueranno, inoltre, a riporre fiducia in Nicolas Maduro, designato erede ufficiale proprio da Chavez negli ultimi giorni di vita, ma incapace a governare e poco stimato all’estero, persino in Latino America.

gentaraUn folto gruppo di venezuelani, che attualmente vivono negli Stati Uniti, sono venuti appositamente in patria per votare e già hanno abbandonato il Paese.

La sensazione è che l’opposizione batta il ferro fintantoché tiene il collante della reazione antichavista, anti ristrettezze economiche e altri disagi. Devono fare di corsa perché la Mesa, cioè il Tavolo di Unità Democratica, è formato da tante anime, assai differenti tra loro, che potrebbero scompaginarsi. Jesus Torrealba, leader di queste elezioni, viene da Partito Comunista, mentre Henrique Capriles è un centrista e Lilian Tintori, moglie di Leopoldo Lopez detenuto in carcere, piace alla destra conservatrice. Quanto reggeranno insieme? Il Partito Socialista proverà a cambiare cavallo, cercando un nuovo leader che sappia cancellare gli errori di Maduro? Con 2 seggi ancora in ballo la lotta dell’opposizione si tiene unita con l’obiettivo di dare una spallata finale alla ex-maggioranza.venezuela-libre

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