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Venezia: gli ultimi pronostici per il Leone d’Oro

di Valter Chiappa (AG.RF 06.09.2014) ore 13:55

(riverflash) – A poche ore dalla consegna dei premi, lo sguardo degli addetti ai lavori si affina e l’obiettivo sui possibili vincitori del Leone d’Oro si stringe su pochi nomi. Starà alla Giuria mettere il sigillo sui pronostici o, come più spesso accade, sparigliare le carte e sorprendere tutti.

La corsa al “Leone d’Oro”

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Gli allibratori danno la risposta più scontata: favorito nelle quote della vigilia è Alejandro González Iñárritu; il suo “Birdman”, sebbene non abbia convinto a pieno gli osservatori, giunge sul Lido accompagnato dal clamore mediatico che si deve al film d’esordio e presentato come fiore all’occhiello della rassegna. Credito viene dato anche al “Pasolini” di Abel Ferrara, nonostante i giudizi ancor più tiepidi della stampa.

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La critica sembra invece convergere unanimemente su “The look of silence”, il documentario che racconta gli orrori della recente storia indonesiana. Un premio consacrerebbe l’indiscusso talento di Joshua Oppenheimer, già osannato per “The act of killing”, ed il suo coraggio nel riportare sugli schermi, ribaltando il punto di osservazione, le stesse vicende narrate nell’opera prima.

Come è normale poi, ogni penna qualificata candida il suo favorito al “Leone d’Oro”. Così chances di vittoria vengono date al surreale e speculativo “A pigeon sat on a branch reflecting on existence” di Roy Andersson, pellicola a nostro vedere troppo ricercata per essere innalzata ai fasti delle cronache. Non possono altresì essere trascurate le possibilità dei francesi, che hanno dalla loro il Presidente di Giuria Alexandre Desplat. In particolare “Le dernier coup de marteau” di Alix Delaporte, delicata storia di formazione e malattia sembra avere in faretra le frecce per centrare un obiettivo importante, non ultimo l’utilizzo di Mahler nella colonna sonora, che potrebbe solleticare la sensibilità del compositore Desplat. Vanno inoltre ricordati i consensi ottenuti da “The postman’s white nights”, la storia di frontiera narrata da Andrey Konchalovskiy e dalla battaglia solitaria del soldato protagonista di “Fires on the plain” di Shinya Tsukamoto.

Gli italiani

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La vittoria dello scorso anno di Gianfranco Rosi rende statisticamente improbabile una nuova affermazione del cinema italiano. Ma senz’altro i 13 minuti di standing ovation tributati ad “Anime nere” del quasi esordiente Francesco Munzi peseranno come un macigno sul tavolo della Giuria al momento della formazione del giudizio finale; critica e pubblico sostengono il regista romano e una sua vittoria sarebbe una folata di aria nuova su un Festival che deve scostare da sé la polvere di un tanto ingombrante passato.

Nonostante il generale consenso ottenuto invece, “Il giovane favoloso” e Mario Martone non sembrano, nei rumori della vigilia, destinati al podio.

I nomi per la “Coppa Volpi”

Italian actor Elio Germano poses 21 May

Per quanto riguarda le interpretazioni femminili, alla vigilia sembrano esserci poche alternative alla vittoria annunciata dell’icona del cinema cinese Zhong, per la sua straordinaria performance in “Red Amnesia” di Wang Xiaoshuai.

Per il premio al protagonista maschile, l’attesa di tutti i cinefili italiani è per una vittoria di Elio Germano, per il quale la “Coppa Volpi costituirebbe il definitivo suggello ad un talento ormai universalmente riconosciuto. Comunque il peso del nome di Al Pacino, giunto alla rassegna con due film, la bella prova di Viggo Mortensen in “Loin des hommes” e il nobile ruolo consegnato a Willem Dafoe in “Pasolini” dovranno essere adeguatamente considerati dalla Giuria.

Noi preferiamo non partecipare alla roulette di improbabili vaticini; piuttosto esprimere degli auspici.

Ameremo un successo del linguaggio duro ed innovativo di Francesco Munzi, piuttosto che del cinema istituzionale di Mario Martone; plauderemo ad una affermazione di Elio Germano, portavoce, oltre che della recitazione italiana, di radicati valori umani; vedremo di buon occhio, ma è un’affezione personale, la vittoria del sentimento sull’intelletto; tributeremo infine un nostalgico pensiero a Pier Paolo Pasolini.

La cerimonia di premiazione è fissata per le 19.00 in Sala Grande. Alla Giuria stupirci.

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