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USA, SCONGIURATO IL RISCHIO DI DEFAULT

FT AG RF 17.10.2013usa

WASHINGTON (RIVER FLASH)- Si chiude la crisi fiscale degli Stati Uniti, dopo giorni di tensione. Il presidente Usa Barack Obama ha firmato la legge di bilancio che permette la riapertura dell’amministrazione federale ed eleva il tetto del debito. Un accordo che in extremis riesce ad allontanare lo scenario catastrofico del default e mettere fine allo ”shutdown”, la chiusura forzata dei servizi federali.

Tuttavia, ci sono molti vinti e pochi vincitori nella crisi che per 16 giorni ha tenuto chiuso parte del governo Usa e portato l’America sull’orlo della bancarotta. Ha perso sicuramente il partito repubblicano, prigioniero dei suoi deputati e senatori più radicali, che insieme a un manipolo dithink-tank conservatori hanno cinicamente cercato, senza riuscirci, di usare il budget come leva per cancellare la sanità di Obama. Ma anche chi ha vinto, sostanzialmente Obama e i democratici, ha ottenuto la sua vittoria in un quadro di rovine molto poco esaltante: migliaia di dipendenti pubblici a casa senza stipendio (solo oggi sono tornati al lavoro) ed un costo economico per il Paese di diversi miliardi di dollari.

La misura votata dal Congresso nella notte ha ottenuto un’ampia maggioranza al Senato, 81 voti contro 18, e una maggioranza più esigua alla Camera, 285 contro 144; qui, alla Camera, soltanto 87 repubblicani hanno votato sì insieme ai democratici, sottolineando ancora una volta l’insoddisfazione e la riottosità di gran parte del partito. La nuova legge finanzia le agenzie federali sino al 15 gennaio e innalza il tetto del debito sino al 7 febbraio. Un gruppo di democratici e repubblicani sarà incaricato di preparare un piano fiscale di più lungo periodo entro il 13 dicembre. Quasi nessuna delle richieste repubblicane è stata esaudita. Il Dipartimento del Tesoro avrà ancora in futuro l’autorità di mettere in atto misure di emergenza per evitare il default, nonostante i repubblicani volessero limitare questo tipo di poteri.

La riforma sanitaria di Obama del 2010, l’obiettivo primario e fondamentale degli attacchi repubblicani, resta intatta. Nell’accordo c’è una modifica minima  (,poteri di verifica del reddito di chi chiede sussidi governativi per dotarsi di un’assicurazione sanitaria), ma per il resto i repubblicani non sono riusciti nemmeno a ottenere il rinvio di una tassa sui dispositivi sanitari, che era da tempo tra le loro richieste. L’accordo non contiene alcun intervento relativo al sequester, il taglio automatico di bilancio che si verificherà intorno a metà gennaio e che porterà la spesa annuale dagli attuali 986 miliardi a 967 miliardi di dollari, in gran parte attraverso una riduzione dei costi della Difesa. Anche qui, se vorranno evitare tagli così consistenti, democratici e repubblicani dovranno mettersi intorno ad un tavolo e trattare.

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