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UNIONI CIVILI: IL GOVERNO PONE LA FIDUCIA TRA LE PROTESTE DELLE OPPOSIZIONI

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AG.RF.(MP).11.05.2016

“riverflash” – Era nell’aria. Il Governo ha posto la fiducia in merito legge sulle unioni civili, che era approdato oggi alla Camera per il via libera definitivo. Mentre il Governo esulta per il “traguardo storico” raggiunto, perché “questo era un argomento prioritario nella nostra agenda”, così come ha commentato la ministra Elena Boschi, le opposizioni protestano vivamente. “Siete servi della gleba”, ha urlato il capogruppo della Lega, Massimiliano Fedriga, “Applaudite pur di essere ricandidati”. “La presidenza deve tutelare le opposizioni”, ha aggiunto Maurizio Bianconi, dei Conservatori, “Questo provvedimento è di iniziativa parlamentare, riguarda i diritti civili e mettono lo stesso la fiducia”. “Questo governo intende il Parlamento come uno zerbino”, ha proseguito Alfonso Bonafede di M5s. “Quello che è successo è una cosa che va oltre tutto quello che abbiamo visto nella storia della Repubblica”, ha rincarato Antonio Palmieri, “Eravamo solo in quattro iscritti, per soli quaranta minuti. Ricordo che Renzi aveva lasciato ai suoi libertà di coscienza. Con la fiducia la libertà se le è presa, spero che al momento del voto ciascuno difenda la coscienza”. Insomma è stato detto di tutto e di più sull’approvazione di questa legge che istituisce un matrimonio gay e consente le adozioni a coppie della stesso sesso grazie al comma 20 che dà carta bianca ai tribunali dei minori. Su questi due punti la stragrande maggioranza del popolo italiano ha più volte espresso la sua contrarietà in tutti i sondaggi e con i due grandi Family Day che nel giugno e gennaio scorso che hanno visto la partecipazione di milioni di persone”. E com’era facilmente prevedibile, un duro attacco è arrivato anche dalla Cei, secondo cui la fiducia è irrispettosa delle posizioni delle altre parti sociali e politiche: “Il governo ha le sue logiche, le sue esigenze, probabilmente avrà anche le sue ragioni, ma il voto di fiducia, non solo per questo governo ma anche per quelli passati, spesso rappresenta una sconfitta per tutti”, ha dichiarato Mons. Nunzio Galantino. E a seguito di ciò, fa discutere la dichiarazione di Alfio Marchini, candidato a sindaco di Roma, che ha annunciato: “Qualora dovessi diventare primo cittadino di Roma, non celebrerei mai unioni gay”.

 

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