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UNA MOSTRA PER NON DIMENTICARE AL COMPLESSO DEL VITTORIANO

0001di Maria Michela D’Alessandro (AG.RF. 28.01.2015) (river flash) – Inaugurata ieri 27 gennaio 2015, durante la giornata mondiale della Memoria, la mostra “La liberazione dei campi nazisti”, visitabile da oggi fino al 15 marzo 2015 nella Sala della Gipsoteca del Complesso del Vittoriano di Roma. A settant’anni dalla liberazione del campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau, il complesso monumentale del Vittoriano prosegue un percorso intrapreso da diversi anni al fine di continuare a raccontare un frammento di storia indimenticabile.

La mostra è stata ideata e realizzata dalla Fondazione Museo della Shoah, è promossa dalla stessa e dalla Comunità Ebraica di Roma, con la collaborazione dell’UCEI – Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e si avvale soprattutto dei racconti drammatici dei sopravvissuti alla Shoah. Dal luglio del 1944 al maggio dell’anno dopo, sono questi i mesi più brutti che riassumono non solo lo sterminio del popolo ebraico ma di tutto il secondo conflitto Mondiale.

“Il senso di questa mostra è chiarire che la liberazione dei campi non fu, come si crede, un momento felice”, ha spiegato Marcello Pezzetti, storico, direttore della Fondazione Museo della Shoah e curatore dell’esposizione. Attimi, momenti, mesi e anni di terrore, violenza e morte, ritratti nelle immagini esposte negli spazi espositivi dell’Ara Coeli che raccontano soprattutto la sorte degli italiani: dagli ebrei agli antifascisti, a chi si era rifiutato di aderire a Salò e agli internati militari. Documenti anche inediti, testimonianze audiovisive, disegni, mappe e fotografie in questa mostra che punta al ricordo: con il passare degli anni il numero dei sopravvissuti è sempre di meno ed è necessario tenere vivo il ricordo nella storia, alla luce di quello che tutta l’Europa ha visto e vissuto.

Con il patrocinio del Consiglio dei ministri, del Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del turismo, della Regione Lazio e di Roma Capitale, l’esposizione ha visto la partecipazione di numerose tra le più importanti realtà museali e archivistiche nazionali ed europee dedicate alla conservazione della memoria di quel periodo.

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