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UNA GRECIA SEMPRE PIU’ IN CRISI CONDANNA ALL’ERGASTOLO L’EX SINDACO DI TESSALONICA

ATENE (RIVER FLASH)- Due giorni fa l’agenzia Standard & Poor’s ha declassato ulteriormente il rating della Grecia portandolo a SD, cioè “default selettivo”. Per gli economisti si tratta di un default parziale, a un passo dal fallimento. Gli operatori umanitari invece parlano di emergenza umanitaria.

Nikitas Kanakis, a capo di Medecins du Monde, lo ripete già da un po’ di tempo: è in emergenza la zona del porto di Parema, vicino ad Atene; è in emergenza Salonicco; è in emergenza la stessa Atene, per non parlare delle campagne e dei sobborghi. “La situazione è così grave che abbiamo scritto una lettera alle Nazioni Unite chiedendo di intervenire”, racconta Kanakis.

Ma di questa crisi umanitaria si parla poco, anche in Grecia, e le ragioni sono esclusivamente politiche, perché se si riconoscesse la gravità di quello che sta succedendo, l’Unione Europea e il governo locale non potrebbero più chiudere gli occhi sugli effetti disastrosi del “piano di salvataggio”.

Al debito sovrano oggi se ne aggiunge un altro: quello alle case farmaceutiche. Ammonta a 1,9 miliardi di euro il debito che i fondi di assicurazione sociale e gli ospedali devono alle multinazionali farmaceutiche, soldi che risalgono al 2011 e a causa dei quali le aziende hanno smesso di fornire farmaci alla Grecia. Pfizer attraverso un portavoce conferma la sospensione dell’invio delle medicine per la cura della leucemia e dell’epilessia e sulla stessa scia si muovono Roche, Sanofi, GlaxoSmithKline. “In giro c’è il panico, il governo non sa che pesci prendere e le multinazionali non vogliono sentire ragioni”, spiega Dimitri Karageorgiu, segretario generale dell’Associazione farmacisti, al Guardian. La conseguenza è sempre sociale, perché la ricerca senza successo di un farmaco innesca una spirale di rabbia che diventa pericolosa soprattutto di notte, quando un qualsiasi imprevisto può degenerare in violenza, racconta Karageorgiu.

Nel frattempo la legge tenta di fare il suo corso: condannato all’ergastolo per appropriazione indebita di fondi pubblici l’ex sindaco di Tessalonica, la seconda città greca. , secondo la sentenza emessa da un tribunale greco, è stato un elemento chiave di un sistema di malversazioni durato circa 10 anni dal 1999 al 2008. Insieme a lui sono state condannate altre due persone.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Quella comminata a Papageorgopoulos è la condanna più pesante mai applicata in Grecia nei confronti di un politico; l’ex sindaco si è professato innocente.

Già ministro dello Sport nei primi anni Novanta, Papageorgopoulos è stato condannato insieme a Michalis Lemoussias e Panagiotis Saxonis, entrambi funzionari del comune di Tessalonica. I tre dovrebbero ricorrere in appello.

 

 

F.T AG RF 1.3.2013

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