UN UFFICIALE GIUDIZIARIO SFRATTA UN PENSIONATO CHE SI IMPICCA A BARZANÒ

AG.RF 09.09.2014 (ore 12:42)

(riverflash) – Ha deciso di farla finita un uomo di 70 anni. Riusciva a mala pena ad affrontare una vita di stenti, ma adesso la situazione si era aggravata perché stava per essere sfrattato dalla casa che abitava. La mattina di lunedì 8 settembre i carabinieri della stazione di Cremella, mandati dall’ufficiale giudiziario, lo hanno trovato impiccato. Brutta razza gli ufficiali giudiziari, messi in quel posto di lavoro perché quasi tutti raccomandati da quella Democrazia Cristiana fedele ad Andreotti. Agli ufficiali giudiziari non fa schifo nutrirsi di cadaveri, ricevono ordini ed eseguono, insensibili di infierire sui propri simili come nessuna belva feroce è solita fare. Già due mesi fa l’ufficiale giudiziario aveva bussato alla porta dell’uomo che viveva a Barzanò, in provincia di Lecco, e aveva reagito puntandosi una pistola alla testa. Una promessa di suicidio che ha mantenuto, lasciando sul tavolo della casa che stava per perdere una lettera con la quale ha spiegato le motivazioni del suo suicidio: la sua situazione economica era disperata da tempo. L’uomo, separato dalla moglie e con un figlio, era stato commesso in un negozio di articoli sportivi della zona, poi era andato in pensione. Gli amministratori comunali erano a conoscenza del momento drammatico momento che attraversava l’uomo e che stava per essere sfrattato dalla casa di via Manara a Barzanò, ma non hanno fatto nulla. Non hanno avvisato i carabinieri e nemmeno l’ufficiale giudiziario che, appena tornato dalle ferie di agosto, è tornato a svolgere con solerzia il suo disgustoso lavoro.