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UN ARC VINTO DA CRISTIAN DEMURO VERAMENTE CON GRAN TRIOMPHE

di Francesco Angellotti (AG.RF 02.10.2023)

(riverflash) – Potremo essere tornati ad ammirare i vincitori del Gran Prix Arc de Triomphe, che diventeranno capostipiti
quando passeranno in razza. Per ora è presto, perché ACE IMPACT ha solo 3 anni: ed è già questa una nota
importante, in quanto così giovine cavallo si è imposto in un campo di 15 partenti, sbaragliando anche i vecchi
Dopo la vittoria, l’entourage del vincitore ha avuto un momento d’esaltazione oltremodo scenografico, ma si
può capire benissimo: il proprietario della scuderia Gousse Racing & Ecuries Serges Serge Stempniak che aveva
avuto fiducia nell’allevatore Mrs Waltraut Spanner, l’allenatore francese Jean-Claude Rougel che è tra i più
vincenti in tutta Europa, il fantino italianissimo Cristian de Muro che ha dovuto andare oltralpe per poter
esprimere tutta l’abilità che in Italia non avrebbe potuto mostrare; questi i protagonisti più diretti, ma tutto
l’entourage comprende una schiera di collaboratori che hanno avuto modo d’esaltarsi per la vittoria di questo 3
anni: che è partito addirittura col ruolo di favorito, visto che le 6 corse disputate le aveva vinte tutte e 6.
Indicazione significativa da parte dell’allenatore, in quanto quando si allena un buon cavallo, è sbagliato
spremerlo per strizzare tutto quel che può uscire; è importante la programmazione, per rispettare la crescita,
onde esprimere la forma attraverso bilanciati adeguati esercizi, che cambiano per ogni soggetto. Indice, quindi,
che Ace Impact non sopportava sforzi ravvicinati, preparato molto gradualmente, potendo sostenere impegni
distanziati, circa di uno al mese; considerano che è stato atteso in quanto a 2 anni non ha corso. Ma Ace Impact
ha sbaragliato tutti gli avversari nelle 6 corse in cui è stato impegnato, vincendo il gruppo II Prix Guillaume
Dornano sui 2 000 metri e il Gruppo I Prix du Jockey Club sui 2 100 metri. Il puledro (a 3 anni possiamo ancora
dirlo ma per affetto) è sempre stato portato al traguardo da Cristian Demuro, tranne una volta, nel Prix Jacques
Dogny sui 1 900 metri, essendo salito in sella per l’occasione J.B. Eyquem: ma non era una corsa di Gruppo
Da notare che l’Arc era sui 2 400m, la più lunga in cui è stato impegnato; per questo Cristian l’ha lasciato
molto tranquillo al principio. Molte potrebbero essere le formule con cui dar risalto alla tattica: l’ha fatto
partire piano – controllava gli avversari – si caricava per prepararsi allo slancio – l’andatura veloce lo metteva
sulle gambe … si può dir qualsiasi cosa; ma il fantino lo ha sentito sotto, ed ha saputo graduare l’allungo, che se
pur breve è stato schizzato in un rush velocissimo da farlo dominare
L’Arc de Trionphe è la classica corsa di selezione, per cui alla sgabbiata è stato veloce Mr Holliwood ad
impostare una andatura sostenuta, con i cavalli che più amavano il fondo che si son impegnati solleciti a far
sentire la distanza, sperando che il favorito accusasse gli ultimi colpi, per qualche metro di troppo. Così Ace
Impact si è appostato nelle ultime posizioni; senza curar di risparmiare terreno cercando passaggi interni, è
stato portato sulla linea esterna per non aver interruzioni, non dovendo cambiar azione. Entrati in dirittura il
battistrada ha creato lo spazio ad un cavallo che si era appostato per infilarsi, che ha dato l’impressione di
poter fare il colpaccio. Ma a 400 metri dal palo arrivano a valanga i cavalli pronti al rush, ed allo steccato
sfreccia Westuver, montato da Robert Hornby, che si stacca insieme a Onesto e Through Seven Seas insieme;
bellissima la lotta in cui sui 200 metri si staccano i 3 appena detti, con il primo nominato che si difendeva dagli
altri due; ma gli occhi erano puntati su Ace Impact, se non altro per seguire il favorito; che è stato condotto con
una sensibilità eccezionale da Cristian. Entrato in dirittura al largo, in mezzo alla pista, ha cambiato azione ed è
partito per una progressione che gli faceva superare un avversario dopo l’altro, dai posti di coda dove stava.
Negli ultimi metri Westover sembra sgusciare dalla lotta, lasciando Onesto che non è riuscito nell’ultimo
metro a recuperare la seconda piazza, e l’unico giapponese Through Seven Seas a lottare ravvicinati; ma la
distanza “classica” non è stata esagerata per Ace Impact, che negli ultimi 100 metri ha piazzato uno spunto
incredibile, volando in testa per vincere facile; a parte che non c’è stato bisogno della frusta, ma Demuro ha
passato il traguardo in piedi sulle staffe, avendo lasciato, in 100 m, tutti gli avversari a quasi 2 lunghezze.
L’impresa di questo cavallo allenato da Roger è stata eccezionale; dominare così un Arc a soli 3 anni sembra
un’impresa impossibile; invece il cavallo ha espresso tutta la carica che aveva incamerato, e dalle ultime
posizioni, in una breve dirittura di 600 m, è volato facile per imporre la sua superiorità. E’ un performer molto
seguito, per cui vengono evitati gli impegni “esagerati”, ma segue una preparazione graduale e molto efficace;
sarà senz’altro un protagonista come Stallone, anche Caporazza pur senza doti di precocità
Le credenziali di sangue lo renderebbero possibile. Il padre Cracksman ha come nonno Galileo, nipote di
Northern Dancer; invece la madre, sempre di Cracksman, proviene da Pivotal, nipote di Nureyev, presentando
Danzing in linea femminile
La madre Absolutly Me ha Danzin come nonno; ed è quindi incrocio bellissino 5 per 5 su Northern Dancer, che
vuol dire 7 per 7 su Nearco: anche se come imbreedeng sono lontani. Ma non basta, perché è da notare che in
linea materna la madre presenta in 3° generazione Bustino, quindi Busted. Capirete, così, come Ace Impact ha
potuto tirar fuori uno spunto – lampo, dopo aver macinato 2 400 metri.
Serva come scusa per essere felici della presenza italiana il fantino Cristian Demuro, che vista la luce a Marino
ha trovato Capannelle fuori l’uscio di casa. I genitori eran ambedue nell’ippica, essendo la madre abituata a
seguire i parenti a scuderia, mentre il padre fungeva ottimo assumerlo in uno stud come fantino, dato qualche
impegno che ogni tanto arrivava quando serviva un peso leggero: e 45 kg riusciva a farli. Ambedue i genitori
hanno avuto la saggezza di preparare i figli col più attento scrupolo, tanto che son stati educati in modo da far
brillare le loro doti connaturate. Mirko è tra i migliori jockey in Giappone, mentre Cristian … : eccolo qua. In
particolare quand’ancora era “ragazzino” i genitori lo hanno portato nel maneggio affianco Capannelle, passato
il cancello ove allora era la Scuderia della Spineta. Ha imparato prima a stare in sella, l’assetto adatto per essere
composto, onde intercambiare col cavallo un colloquio sensoriale. Appreso comunemente a “montare”,
Cristian ha fatto ingresso nelle scuderie, filtrando il particolare “da corsa”; diventando un buon “allievo”,
distinguendosi già con i professionisti. Ma diventato ormai ragazzo, lui ed il fratello han capito che non
avrebbero potuto mettere in luce le loro capacità in un ambiente che si restringeva, e sono volati all’estero per
raggiungere ognuno il successo in 1° categoria. Cristian già aveva vinto l’Arc de Triomphe, ma in periodo di
look down e l’entusiasmo era smorzato; senza pubblico e uno spettacolo per se stessi. Ma questa seconda volta
è stata entusiasmante, un festeggiamento unico per un cavallo che a 3 anni ha strapazzato i più anziani;
contornato da tutti gli appassionati che han portato gloria e baldoria. Così
è stata un’altra cosa!
Cristian ha portato a tutta l’Italia che lo ha seguito la passione verso uno Sport che radica il suo va

portato a tutta l’Italia che lo ha seguito la passione verso uno Sport che radica il suo valore nella
Storia, mostrando l’emozione d’ innalzarsi con Gloria, dopo un lavoro in cui l’impegno ha comportato sacrificio
e studio, dando risalto a quelle che sono le capacità individuali. Tutti hanno tifato per lui, casomai anche senza
ricordare il nome di Ace Impact, per cercare qualcosa che dalla Società vien negato

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