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“Tsipras chi?” Dal miracolo greco a quello italiano, passando per l’Europa

tsipras

di Valentina Ruggiu (AG.RF. 9.04.2014) – (19:39)

(Riverflash)– Con le elezioni europee sempre più alle porte un nome in particolare ha iniziato a rimbalzare da un servizio informativo all’ altro  senza esclusione di medium, facendo scappare, non poche volte, un balbettato quanto confuso: “Zipràs chi?”.

 Alexis Tsipras, leader della sinistra radicale ellenica e candidato alla presidenza del parlamento europeo dalla Sinistra Unitaria Europea, irrompe nel panorama italiano su chiamata di una nutrita schiera di intellettuali nostrani che, rimasti colpiti dal “miracolo” compiuto in terra natìa e dalle proposte da lui presentate per l’Europa, ha deciso di supportare il leader costituendo una lista dall’ evocativo nome “L’Altra Europa”cui hanno aderito Sel, Azione Civica e Rifondazione Comunista. Si tratta dell’unica sinistra europea ad aver volutamente aggiunto il nome di Alexis Tsipras al simbolo delle europee.

Tsipras

Come si legge dall ’appello firmato da Andrea Camilleri, Paolo Flores d’Arcais, Luciano Gallino, Marco Revelli, Barbara Spinelli e Guido Viale si tratta di una lista che intende tagliare i ponti con la politica attuale per dare un nuovo respiro e fiducia ad un volto dell’Europa che ancora nessuno ha avuto modo di conoscere, perché l’idea di Europa non è diretta corrispondente delle politiche di austerity sino ad ora adottate. “Proponiamo un’alternativa di tipo rivoluzionario. È nostra convinzione che la crisi non sia solo economica e finanziaria, ma essenzialmente politica e sociale. L’Euro non resisterà, se non diventa la moneta di un governo democratico sovranazionale e di politiche non calate dall’alto, ma discusse e approvate dalle donne e dagli uomini europei. […]Per questo facciamo nostre le proposte di Alexis Tsipras, leader del partito unitario greco Syriza […]. […] Una lista che sostiene Tsipras ma non fa parte del Partito della Sinistra Europea che lo ha espresso come candidato. I nostri eletti siederanno nell’europarlamento nel gruppo con Tsipras (GUE-Sinistra Unitaria europea). Una lista che potrà essere sostenuta, come nel referendum acqua, dal più grande insieme di realtà organizzate e che non si manterrà con i rimborsi elettorali”.

 

Tsipras: l’uomo dei miracoli ideale per la sinistra italiana

Nato ad Atene nel 1974 si rivela un Enfant prodige della politica. L’oratoria dimostrata al liceo non passa inosservata al partito comunista che lo recluta, appena quindicenne, tra le file del suo partito. Ma è solo l’inizio di una lunga carriera che lo porterà a ricoprire cariche d’indiscussa importanza nonostante la giovane età.  A trentuno anni diviene sindaco di Atene con il 10,51% dei voti e a soli 33 anni, nel 2008, subentra all’ex numero uno di Syriza, Alekos Alavanos, diventando il più giovane leader di un partito politico greco, più precisamente di quello che alle elezioni del maggio 2012, quando l’incubo della bancarotta gravava sulla vita del popolo greco, diverrà il secondo partito politico dell’isola con il 26% dei voti, decretando così l’ascesa della sinistra greca e di un vero partito d’opposizione. Un voto sicuramente espressione e ricompensa della lunga lotta alle politiche di austerity che, dai palchi delle piazze agli schermi televisivi, aveva iniziato a condurre al grido di “No all’Europa della finanza, sì a quella della solidarietà e degli investimenti”.  

Dopo aver ridato un barlume di speranza al popolo greco, dopo aver riunito gran parte della sinistra filo europeista e contraria all’ austerity intorno ai suoi dieci punti per cambiare l’Europa, il miracolo sembra toccare anche l’Italia. Dopo i lunghi contrasti interni che hanno portato alla frammentazione del Pd, la sinistra si riunisce negli ideali e negli obbiettivi sotto il nome di Tsipras e lo fa abbracciando un programma dal respiro europeo che si pone 3 priorità politiche: 

  1. Porre fine all’austerità e alla crisi, con gli strumenti indicati nei dieci punti del piano

  2. Avviare la trasformazione ecologica della produzione, per rispondere alla crisi ambientale e dare priorità alla qualità della vita, alla solidarietà, all’istruzione, alle fonti energetiche rinnovabili, allo sviluppo ecosostenibile

  3. Riformare le politiche europee dell’immigrazione, rifiutando il concetto di “Fortezza Europa” che alimenta forme di discriminazione, e garantendo invece i diritti umani, l’integrazione, il diritto d’asilo e le misure per la salvaguardia dei migranti, costretti ad affrontare viaggi in cui è a rischio la loro stessa vita

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