TASSISTI: GIORNATA DA INCUBO A ROMA PER SCONTRI E PROTESTE DAVANTI ALLA SEDE DEL PD

AG.RF.(redazione).22.02.2017

“riverflash” – Ieri a Roma, è stata una giornata da incubo per la protesta dei tassisti contro il rinvio dei divieti, per abusivi e noleggiatori. Tutto è derivato dalle norme del decreto Milleproroghe, che prevede un riordino di tutta la categoria. Dopo una giornata di estrema tensione dunque, con scontri violenti davanti alla sede del Pd (in via delle Fratte) e a Montecitorio (dove sono state lanciate uova e bottiglie e un manifestante è rimasto ferito), si è arrivati ad un’intesa tra il Ministero dei Trasporti e i tassisti per provvedere appunto al riordino, entro un mese. Ma non è tutto perché durante l’incontro al Ministero dei Trasporti, i rappresentanti dei tassisti e il ministro Graziano Delrio, un centinaio di persone hanno bloccato le strade intorno a Porta Pia, con cori e striscioni contro il governo, il cui impegno è ora, quello di varare un decreto ministeriale per cercare di sciogliere il nodo sulle norme, tanto contestate dai tassisti e a tale proposito, i rappresentanti sindacali hanno preparato una bozza di proposta che è stata letta ai lavoratori, in attesa davanti al ministero, mentre Delrio ripeteva; “Si lavora insieme se non ci sono violenze e minacce”.   Tuttavia le violenze ci sono state, soprattutto davanti alla sede del Pd, dove le forze dell’ordine sono dovute intervenire per rimuovere un blocco organizzato dai manifestanti. La polizia si è giustificata dicendo di aver dovuto reagire ad un attacco premeditato da parte di facinorosi che hanno iniziato a lanciare diversi oggetti contro di essa. La Raggi in piazza con i tassisti ha dichiarato: Stop all’emendamento”. E ora il governo avvierà un tavolo di lavoro per la stesura di uno “schema di decreto interministeriale di cui all’articolo 2 DL 40/2010 per misure “tese ad impedire pratiche di esercizio abusivo del servizio taxi e del servizio noleggio con conducente o, comunque, non rispondenti ai principi ordinamentali che regolano la materia’”, oltre ad uno “schema di decreto legislativo delegato di riordino della legge quadro 21/92 ripartendo dal testo proposto dal governo”, così come si legge in una nota del Mit.