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STRAGE AL BARDO: ARRESTATO MAROCCHINO A MILANO

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AG.RF.(MP).21.05.2015

“riverflash” – Era arrivato in Italia su un barcone e avrebbe partecipato al commando dell’attentato al museo del Bardo di Tunisi, in cui morirono 24 persone, tra cui quattro turisti italiani e sarebbe un addestratore, parte di una rete di terroristi capace di muoversi lungo il Mediterraneo. E’ questo l’identikit di Abdel Majid al-Touil, il 22enne marocchino arrestato martedì sera dagli agenti della Digos di Milano a Gaggiano, comune in provincia del capoluogo lombardo. Il giovane è stato fermato per strada, quando stava rientrando a casa, dalla madre e dai due fratelli, residenti regolarmente in Italia da anni. Secondo il ministero dell’Interno tunisino, il giovane arrestato, avrebbe avuto un coinvolgimento indiretto nell’attentato, “aiutando” di fatto il gruppo terroristico che ha compiuto l’attentato, anche se non è ancora chiaro il tipo di sostegno fornito. Si sa comunque che il ragazzo era presente a Tunisi, il giorno dell’attentato al museo. Le forze dell’ordine “non lo conoscono” e di lui si sa soltanto che è arrivato in Italia il 17 febbraio scorso, con un barcone, sbarcato a Porto Empedocle, insieme ad altre 90 persone ed è risultato destinatario di un provvedimento di espulsione emesso dal questore di Agrigento. La madre aveva denunciato lo smarrimento del passaporto del figlio, poco tempo dopo l’attentato e non si sa quando abbia lasciato l’Italia e raggiunto Tunisi, né si quando abbia fatto ritorno nel nostro Paese. Si tratta di settimane di vuoto,  sulle quali ora, stanno lavorando gli inquirenti per ricostruire la sua rete di contatti. Nell’appartamento i poliziotti hanno sequestrato diverso materiale su cui viene mantenuto il massimo riserbo. Nella giornata odierna, il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, riferirà in Aula sul suo arresto. Di fronte alla polizia, il giovane non ha opposto resistenza, né ha tentato di fuggire, lasciandosi ammanettare e si è limitato ad ascoltare in silenzio, lungo elenco dei reati per i quali è accusato dalla giustizia tunisina: omicidio volontario con l’aggravante della premeditazione, sequestro di persona a mano armata, pianificazione e realizzazione di un attacco terroristico per sovvertire l’ordine dello Stato. Sono stati i servizi dell’intelligence italiani a segnalare la presenza del 22enne a Milano e a tale proposito, Renzi ha dichiarato: “Ringrazio le Forze dell’Ordine che hanno arrestato in Lombardia uno dei ricercati strage di Tunisi. Sono orgoglioso della vostra professionalità”, parole supportate da commento di Alfano, che ha aggiunto: “Ancora una volta siamo stati più forti noi, più forte lo Stato. Lo abbiamo arrestato. L’eccellente lavoro delle Forze di Polizia, infatti, ha consentito l’arresto di un marocchino sospettato di essere coinvolto nella strage del Bardo a Tunisi; in ogni caso, viene confermato ciò che abbiamo sempre pensato: l’allerta è altissima e il nostro sistema di controllo lo ha dimostrato, non risparmiando nessuna pista, perché questa al terrorismo è una guerra che non ha precedenti”. Tuttavia, l’opposizione non è proprio “in sintonia” con il ministro, tanto che, il vicepresidente del Senato, ha affermato: “Questa è l’ennesima conferma, se mai ce ne fosse bisogno, che l’Isis è in Italia, in mezzo a noi, e potrebbe colpirci quando vuole”. “Le nostre preoccupazioni, denunciate in più occasioni, non solo sono legittime ma reali – afferma Paolo Romani, presidente dei senatori di Forza Italia – il terrorismo islamico è presente in Italia e potrebbe utilizzare il nostro territorio anche per preparare ed eseguire attentati”.

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