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STOP ALLE GUARDIE MEDICHE LA NOTTE: RESTA SOLO IL 118

118_ambulanza-emergenza

AG.RF.(MP).09.05.2016

“riverflash” – Gli studi dei medici di famiglia, come già annunciato, rimarranno aperti per 16 ore al giorno consecutive: infatti il servizio verrà assicurato dalle ore 8.00 di mattina, fino a mezzanotte, ma da quel momento in poi, per qualsiasi emergenza, occorrerà chiamare il 118 oppure recarsi al pronto soccorso più vicino. Ma immediata è stata la protesta dei camici bianchi che si ritroveranno in piazza Montecitorio mercoledì 11 maggio, per protestare.Con il Sindacato dei medici italiani, ci saranno anche Cgil-Cisl-Uil, Simet, una delegazione dell’Anci piccoli comuni e associazioni di consumatori, che rivolgeranno il loro  appello a Renzi: «Non spegnere le luci all’assistenza medica notturna». La decisione di tener aperti gli studi medici fino a mezzanotte, sembrava poter risolvere tutti i problemi, primo tra tutti il sovraffollamento dei Pronto Soccorso. Ma non è stato così e i medici hanno cominciato a protestare perché l’allungamento dell’orario di lavoro, ha di fatto visto la cancellazione delle guardie mediche, utilissime, specialmente nei piccoli Comuni, che in caso di necessità, sono costretti a fare chilometri di notte, per trovare il pronto soccorso più vicino. Tuttavia, la “rivoluzione” della copertura degli studi medici fino a mezzanotte, non si è rivelata positiva anche se il ministro Lorenzin la difende a spada tratta: “Questo è un passo fondamentale per l’integrazione tra territorio e ospedale. Era un atto atteso da tempo e sono molto soddisfatta». Quanto ai timori avanzati dai sindacati anche sulla scarsità del personale per poter applicare il nuovo modello assistenziale il ministro ha risposto “che l’obiettivo è ora proprio l’aumento del personale medico”.  Si ma quando? E le 16.550 guardie mediche sono entrate in agitazione: “Se si taglia la guardia medica, c’è un rischio di sovraccarico delle strutture ospedaliere e del 118 – ha spiegato Costantino Troise, segretario generale dell’Anaao Assomed, sindacato autonomo ospedalieri – La sanità è un sistema di vasi comunicanti: se scende l’offerta da un lato, c’è bisogno di aumentarla dall’altro. Inoltre, la Cgil ha aggiunto che “Se si elimina chi è incaricato di visite domiciliari e consulenze telefoniche che possono risolvere il problema, si eviterebbe di andare in ospedale». Di parere opposto la Federazione dei medici di medicina generale Fimmg certa che “l’assistenza sarà garantita nelle sedici ore quando c’è una maggiore richiesta”. E così a Roma, mercoledì prossimo, i medici saranno in piazza a protestare….

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