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SPUNTA UNA TERZA POLIZZA A FAVORE DELLA RAGGI DA PARTE DI ROMEO E LA SINDACA ORA LO DENUNCIA

Assemblea capitolina in Campidoglio

AG.RF.(redazione).17.02.2017

“riverflash” – “Ora basta, denuncio Romeo”. Sono state queste le parole di Virginia Raggi, a seguito della “scoperta” di una terza polizza a lei intestata da Romeo (del valore di 8 mila euro) con causale “motivi di affetto”. Quest’ultima polizza, sembra esser stata stipulata due giorni dopo che la sindaca aveva ricevuto un invito a comparire dalla procura di Roma. “E’ inaccettabile che il dott. Romeo abbia fatto una cosa del genere; prendo le distanze da tutto ciò e tramite i miei avvocati, presenterò un esposto in Procura, per tutelare la mia persona”. Ora dunque, sarebbero 3 le polizze intestate alla Raggi a sua insaputa, soldi dei quali la sindaca avrebbe potuto beneficiare in caso di morte di Romeo. Ma ciò che salta agli occhi, è soprattutto la tempistica con cui è stata stipulata l’ultima polizza, il 26 gennaio, “appena” 48 ore dopo che la stessa è stata invitata a comparire per abuso d’ufficio e falso in relazione alla nomina di Renato Marra, fratello di Raffaele. Al momento, infine, non è noto se anche per questa terza polizza, Romeo abbia modificato il beneficiario come invece annunciato nei giorni scorsi per le altre due. Coincidenza questa che secondo alcuni quotidiani potrebbe anche nascondere il tentativo di screditare la giunta della sindaca. Ma non finisce qui, perché c’è anche una nuova vicenda, relativa ad una cassetta di sicurezza, che è stata scoperta nel corso di accertamenti patrimoniali, collegata ad un conto corrente intestato a Romeo. Gli investigatori hanno verificato che questa cassetta è stata svuotata lunedì 19 dicembre, il primo giorno utile dopo l’arresto di Raffaele Marra, l’ex vice capo di gabinetto della Raggi al carcere di Regina Coeli da venerdì 16 dicembre. Nel corso del suo verbale, Romeo ha dichiarato che la cassetta era in uso a una sua amica. «In quella cassetta, per quanto ne so, c’erano gioielli di famiglia dell’amica a cui ho affidato le chiavi della cassetta». Così, in sostanza, Romeo, avrebbe giustificato agli inquirenti l’esistenza della cassetta di sicurezza riconducibile al suo conto bancario, mentre la donna è stata ascoltata dagli inquirenti sostenendo che nella cassetta erano presenti cose personali e non legate in alcun modo all’ex braccio destro della Raggi. Ora toccherà quindi agli inquirenti, stabilire la verità.

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