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SMARTPHONE: IL FLAGELLO DEL XXI SECOLO

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AG.RF.(Claudio Peretti).11.06.2016

“riverflash” – Ma che bello, la tecnologia ha reso disponibili gioielli tecnologici per tutti: gli smartphones! Con essi ci si collega a internet, ci sono le app, ci sono i giochi, si fanno le ricerche su google, si mandano i messaggi con whatsapp, si mette il profilo su facebook e., a volte, lo si usa pure per telefonare e quindi anche per fare il lavoro per cui è stato inventato. Ma telefonare, e quindi sentire la voce dell’altro, è ancora un’azione quasi diretta, non troppo virtuale, per cui si preferisce mandarsi un messaggino. Noi siamo lì che parliamo con un amico, con un parente, ma a un certo punto sentiamo il campanellino o il fischio che ci annuncia l’arrivo di un messaggio.. allora molliamo lì la conversazione e ci lasciamo prendere dalla magia ipnotica del messaggino appena arrivato..(magari è la pubblicità di qualche stronzata) dopo di che cerchiamo di riprendere la conversazione ma, guarda caso, non ci ricordiamo più di cosa stavamo parlando. E così via: tutti i inostri rapporti veri, quelli non virtuali, sono oggi rovinati, interrotti, singhiozzanti per via dei cellulari. Guardatevi in giro, in pizzeria, per la strada, un gruppo di giovani passeggia insieme ma non si parlano l’un l’altro, ognuno si fissa sul proprio smartphone e la socializzazione sparisce, va a farsi benedire. Poi arrivano le “catene di santantonio”, cui bisogna assolutamente rispondere e dagli dentro, si sta appiccicati a quel piccolo schermo come ebeti svariate ore al giorno. Non ci si parla più l’un l’altro, non si discute, non cisi bacia, non ci si abbraccia, non ci si manda al diavolo, tutto questo è stato sostituito dai messaggini, da facebook, da instagram, da youtube da twitter e chi più ne ha più ne metta. Un giornale ha recentemente pubblicato la notizia che una persona normale mediamente guarda lo schermo del proprio smartphone circa 215 volte al giorno (dati del 2016, nel 2014 il dato era di 160 volte). Come si vede il fenomeno sta aumentando: è peggio della droga e non si può fare nulla! Questa dipendenza sta prendendo aspetti colossali ed è sfruttata da tutti: dai produttori di cellulari che lanciano modelli sempre più luccicanti, prestanti, costosi e sfiziosi, dalle compagnie telefoniche che tirano fuori contratti che sembrano sempre più convenienti, a tutti i produttori di app, alle società commerciali che utilizzano i cellulari per pubblicizzare tutti i prodotti possibili immaginabili. E noi, poveri ingenui, convinti di esser moderni ed all’avanguardia della tecnica, ci lasciamo plagiare, schiavizzare da questo flagello senza neppure rendercene conto. tutti mettiamo il nostro profilo su Facebook, e, se uno non ce l’ha, è considerato un paria della società contemporanea. Ricordo che all’inizio mi ero iscritto anch’io, poi sono iniziati ad arrivarmi inutili messaggi di questo tipo: “Mario chiede di essere tuo amico…” ma come, ci conosciamo da 20 anni e lui chiede di essere mio amico? Poi ho capito, è il sistema che cerca fra i vari indirizzi del tuo smartphone o del computer, li associa e lancia i messaggi in automatico.. E io dovrei partecipare ad una rete di amici virtuale, coi dati scambiati in automatico solo per essere moderno? Beh. Meglio avere amici veri, cui dare una pacca sulle spalle e con cui fare una partita a carte, a scacchi e anche per bersi insieme un bicchiere di vino. Basta, facebook non mi interessa più e, a questo punto è arrivato il bello: sapeste come è stato difficile cancellarsi! Oggi comunque, persino il presidente del consiglio ed il papa, per non essere da meno, usano twitter, convinti che non se ne possa fare a meno…bene, rimangano in questo loro parere, io non leggo i loro tweet né li seguo. Tempo fa anch’io mi ero iscritto su twitter ma poi ho mollato, non voglio essere annoverato fra la categoria dei plagiati che guarda il cellulare 215 volte al giorno! E voi, siete fra questi? Il mio consiglio è di farsi un esame su come spendiamo il nostro tempo e magari mollare il cellulare e leggersi qualche bel libro.

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