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SIRIA: LA CROCE ROSSA CERCA DI SOCCORRERE LA POPOLAZIONE DI HOMS, MA LE TRUPPE DI ASSAD NON RISPETTANO GLI ACCORDI UMANITARI

di Consolata Chiantelassa  (AG.RF 10.08.2013)

(riverflash) – A Homs, antica città siriana a 38 chilometri dal confine con il Libano, le milizie di Assad hanno messo momentaneamente in fuga le forze ostili al regime ma stanno bloccano l’ingresso ai quartieri della città vecchia, dove vi sono civili intrappolati con un urgente bisogno di cure mediche.

La Croce Rossa Internazionale (ICRC) ha emanato un comunicato la scorsa settimana nel quale ha avvertito di possibili tragiche conseguenze se gli aiuti non giungono il più presto possibile.

Homs ha una popolazione di circa 800.000 abitanti, si trova a 500 metri di altezza e nelle sue vicinanze si ergeva la Fortezza dei Cavalieri, che era il più importante baluardo dei Crociati in Terra Santa.

Magne Barth, capo della delegazione ICRC in Siria, ha dichiarato: “Nonostante lunghe negoziazioni, e tre viaggi di andata e ritorno tra Damasco e Homs, non abbiamo ancora ricevuto il lascia passare dalle autorità che fanno riferimento ad Assad”.

Prima che Homs tornasse sotto al controllo del presidente Bashar al Assad, le truppe a lui fedeli hanno condotto una pesante offensiva, con armi aria terra. Ciò è accaduto proprio mentre la Croce Rossa stava negoziando una pausa umanitaria per poter aiutare le vittime della guerra.

Homs, situata nel mezzo della Siria, è l’epicentro della guerra che è sorta dalle proteste nate sulle strade per rovesciare il regime della famiglia Assad, al potere da oltre 40 anni.

Più di 2000 persone si pensa siano intrappolate li, hanno detto le organizzazioni dei soccorsi.

La Croce Rossa ha dichiarato: “Raggiungere decine delle migliaia di persone circondate dalle truppe del regime e dai gruppi di opposizione rimane una delle sfide che ICRC sta affrontando in Siria”.

La legge internazionale umanitaria dice che le truppe sono obbligate a lasciare un sicura via di fuga ai civili.

Magne Barth, a capo della delegazione dell’ICRC in Siria, ha diffuso un comunicato stampa pubblicato da Ginevra: “Abbiamo cercato per oltre 20 giorni di portare aiuto medico e altro nella parte vecchia della città di Homs, senza ottenere un salvacondotto dalle truppe di Assad, che, invece dovrebbero anche permettere ai civili,  nelle aree bersagliate dagli scontri della guerriglia, di cercare zone più sicure in cui soggiornare. Sfortunatamente, però, questi basilari principi umanitari non sempre vengono rispettati”.

 

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Un segnale di benevolenza

Allo stesso tempo ad Aleppo, 80 membri dell’opposizione siriana sono stati rilasciati dalla prigione centrale di Aleppo in nome di uno scambio chiamato “Cibo in cambio di libertà”, che era stato stipulato dalla Mezzaluna Rossa della Siria, affiliata alla Croce Rossa Internazionale (ICRC).

In base a quest’accordo, il movimento di Ahrar al- Sham che era sotto assedio dalle forze controllare dal regime, allenterà il blocco per permettere alle forze umanitarie di portare derrate alimentari.

Il rilascio dei prigionieri e l’accordo esistente sembrano un gesto di benevolenza tra il governo e l’opposizione.

Gli ultimi notizie parlano dell’arrivo a Damasco di Ake Sellstrom, responsabile dell’investigazione ONU in merito alle armi chimiche, e Angela Kane, responsabile del settore disarmo dell’ONU. Hanno già incontrato membri del governo Assad sul tema della sicurezza dei luoghi siriani dove si crede siano state usate armi chimiche.

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