AG.RF.(redazione).03.01.2019
“riverflash” – Il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, supportato dal sindaco di Napoli, De Magistris, ha sospeso il provvedimento relativo alla sicurezza, voluto da Salvini, decidendo di non applicarlo: Orlando l’ha definito “atto disumano e criminogeno”, innescando così reazioni politiche soprattutto tra gli altri sindaci del pd. Salvini che aveva fatto del dl sicurezza la sua bandiera, ha subito risposto in modo durissimo: “I sindaci ne risponderanno legalmente, civilmente, e penalmente perché è una legge dello Stato che mette ordine e mette regole, con tutti i problemi della città, il sindaco sinistro pensa a fare disobbedienza” e ancora: “non farò mai azioni di forza, saranno gli elettori a giudicare l’operato dei sindaci: “la legge è approvata dal governo, dal Parlamento, e firmata dal presidente della Repubblica. I sindaci hanno applaudito il discorso di Mattarella e contestano un decreto che ha firmato. Ricordo a questi sindaci di sinistra che prima dobbiamo pensare ai milioni di italiani poveri e disoccupati, difendendoli dai troppi reati commessi da immigrati clandestini, poi salveremo anche il resto del mondo” e ovviamente, ha difeso il provvedimento: “ a questo punto sono curioso di capire se i sindaci rinunceranno anche ai poteri straordinari previsti dal decreto, che si occupa di antimafia. Questi sindaci forse non gradiscono che abbiamo raddoppiato il personale, i poteri e i mezzi dell’Agenzia per i beni confiscati alla mafia? Si occupa di sgombrare le case popolari occupate abusivamente; di non fare rientrare nei locali delinquenti e pregiudicati; dà più soldi e poteri alle forze dell’ordine”. Anche De Magistris si è mostrato sulla stessa lunghezza d’onda di Orlando: “Ho voluto mettere la mia città dalla parte dei diritti, noi applichiamo le leggi ordinarie solo se rispettano la Costituzione repubblicana. È obbedienza alla Carta e non disobbedienza civile. L’iscrizione all’anagrafe è fondamentale, consente alle persone di avere diritti. Sono in ballo interessi primari della persona: l’assistenza, l’asilo. Ci muoviamo in questa direzione”. E anche il Pd si è schierato contro la mobilitazione dei sindaci, affermando che “gli effetti del decreto Salvini purtroppo sono evidenti: più insicurezza per tutti e meno gestione delle situazioni più delicate. Capisco i sindaci che per difendere i loro cittadini reagiscono a tutela delle città, ora occorre lavorare alla raccolta firme per un referendum abrogativo”. Il provvedimento, ha provocato più di un malcontento anche all’interno del Movimento 5Stelle: la senatrice Paola Nugnes del movimento, per le proteste dimostrate, sta rischiando l’espulsione.
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