Coppa di Africa dal 13 gennaio
header photo

ingrandisci il testo rimpicciolisci il testo testo normale feed RSS Feed

Sex tape: la recensione

sex

di Valter Chiappa

AG.RF. 10.09.2014

(riverflash) – Peccato. In “The counselor” Cameron Diaz c’era piaciuta; riposto per una volta il largo, perenne sorriso, era stata convincente in un ruolo da dark lady, che peraltro donava alla sua statuaria bellezza una sensualità insolita.

In “Sex tape” l’attrice californiana torna alla commedia. Il tema trattato è negli Stati Uniti di scottante attualità, in particolare dopo la recente denuncia di Jennifer Lawrence che ha visto volare in rete delle foto osé e privatissime. Una coppia, per rianimare l’intesa sessuale sopita da anni di vita matrimoniale, decide di girare un video porno in cui si riprende in acrobatiche prestazioni. Ma il file, per una distrazione, finisce nel cloud, oggetto misterioso e terra di nessuno. Parte da qui una corsa rocambolesca dei due, per cancellare il filmato e salvare l’onorabilità.

Gli spunti per dare spessore alla vicenda sarebbero potuti essere molteplici, ma gli autori hanno preferito trascurarli completamente e scrivere una commediola leggera, palesemente costruita su due soli elementi di richiamo: i dialoghi sul sesso con largo uso di linguaggio esplicito (diretta eredità di note produzioni televisive) e le nudità inedite della protagonista, quest’ultime annunciate con rullio di tamburi nelle interviste della vigilia.

Sia chiaro: “Sex tape” è un film da educande, una classica commedia americana, che ha semplicemente aggiornato lessico e temi; ma i dialoghi non turberebbero la zia zitella o il più nerd dei nostri figli, mentre i nudi della Diaz, tornata ad essere la stampellona dallo sguardo di cerbiatta un pò vacuo, sono depurati da ogni appeal erotico.

E sia anche chiaro: “Sex tape” avrà successo ai botteghini. Fa ridere in maniera facile e un certo pubblico senz’altro correrà a frotte per sentire la Diaz parlare di erezioni e vederla mostrare ampie superfici di epidermide. Ma rimane l’idea di una operazione furbetta. Nulla contro il cinema leggero, ma stavolta sembra che programmaticamente si punti a raccogliere tanto con molto poco.

E a noi non piace: un film non si fa con le natiche. Voto: 5

Nessun Commento »

Puoi lasciare una risposta, oppure fare un trackback dal tuo sito.


Vuoi essere il primo a lasciare un commento per questo articolo? Utilizza il modulo sotto..

Lascia un commento


Heads up! You are attempting to upload an invalid image. If saved, this image will not display with your comment.

*