Coppa di Africa dal 13 gennaio
header photo

ingrandisci il testo rimpicciolisci il testo testo normale feed RSS Feed

SENZA ACCORPARE REFERENDUM E AMMINISTRATIVE SI BUTTANO 350 MILIONI

Elezioni 2013, votazioniAG.RF 15.04.2016 (ore 13:58)

(riverflash) – Solo un giorno, il 17 aprile, per votare il referendum se mantenere aperte fino all’esaurimento oppure chiudere le piattaforme marine per l’estrazione di gas e un po’ di petrolio. C’è chi le ritiene inutili, chi è convinto siano dannose, ma c’è pure chi teme la perdita di posti di lavoro. Il premier Renzi si batte per l’astensionismo: “È un referendum bufala, astenersi è legittimo”. La Consulta suggerisce di andare a votare, non astenersi. Le 9 regioni che hanno chiesto il referendum sono tutte amministrate dal PD, ma il segretario del partito è diventato il leader degli astensionisti. Il Governatore della Puglia, Michele Emiliano è in aperto disaccordo con Renzi, che ha dalla sua Giorgio Napolitano, il suo creatore, che afferma: “Astenersi è costituzionalmente legittimo”.

Non vogliamo entrare in merito alle tematiche che si contrappongono nelle urne, ma siamo convinti che si poteve evitare di sperperare denaro pubblico.  Su giornali e televisione, che controllano arrivano le balle raccontate da esponenti del PD come quella che, per giustificare lo spreco di 350 milioni buttati dalla finestra per non aver accorpato il referendum alle elezioni amministrative. In merito alla pietosa favola che il referendum non si poteva accorpare con nulla riportiamo le parole dette dal Ministro dell’Interno Alfano al riguardo che conferma: ” …la legge n. 352 del 1970, che disciplina l’istituto referendario, non contiene espresse previsioni sulla possibilità o meno di abbinamento del referendum abrogativo con le consultazioni elettorali amministrative”.
Per cui, se ci fosse stata la volontà, come già avvenuto altre volte, un accorpamento si poteva fare e lo dimostra la storia.
Ad esempio nel 2009 quando i referendum abrogativi vennero accorpati assieme alle elezioni amministrative (precisamente in corrispondenza ai ballottaggi).
Affinché potesse avvenire l’accorpamento venne fatta una piccola leggina ad hoc, la n.40 del 28 aprile 2009. Ricordiamo che all’epoca era in carica il Governo Berlusconi IV. Visto che quel Governo fin dall’inizio, non era intenzionato ad avviare alcun intervento di carattere legislativo per accorpare le consultazioni, il deputato SEL Scotto presentò l’11 febbraio scorso una proposta di legge che avesse lo stesso scopo di quella fatta nel 2009 ed avrebbe consentito tranquillamente l’abbinamento anche questa volta facendo risparmiare 350 milioni ai contribuenti. ma il Governo Renzi, per boicottare l’approvazione di questa norma decise immediatamente di indire il Referendum il 17 aprile.

Nessun Commento »

Puoi lasciare una risposta, oppure fare un trackback dal tuo sito.


Vuoi essere il primo a lasciare un commento per questo articolo? Utilizza il modulo sotto..

Lascia un commento


Heads up! You are attempting to upload an invalid image. If saved, this image will not display with your comment.

*