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SEMPLICE ANALISI DEL VOTO AMMINISTRATIVO

ELEZIONI-AMMINISTRATIVE-2013-ROMA-ANCONA-VOTO-3-770x572[1]“riverflash” – Le elezioni amministrative hanno mostrato chiaramente il fatto nuovo: l’astensione.

Tutti stanno commentando chi ha vinto e chi ha perso, si stano chiedendo perché il Movimento 5 Stelle e il PDL hanno perso e perché la sinistra, che pareva morta, abbia stravinto. Ma il fatto nuovo è un altro: il fortissimo astensionismo, di cui pochi parlano, chi perché tronfio della vittoria e chi perché scornato dalla sconfitta.

Come mai tanto astensionismo? Il motivo è semplice se si paragona la politica al libero mercato. Quando i prodotti in offerta sono scadenti o non soddisfano il consumatore, non li si compera. Così è accaduto per l’offerta dei partiti: non ha interessato i votanti e quelli non sono andati a votare. Alle politiche si presentava la novità del M5S e molti li hanno scelti, sperando nel vento di cambiamento, poi il cambiamento non c’è stato e la gente, stanca dei vecchi partiti e sfiduciata del nuovo, ha disertato le elezioni. Ecco chi ha vinto: il partito che non c’è. Cosa significa questo? Che, se nasce una cosa nuova, ma veramente nuova, la gente la vota. Siamo in un periodo di crisi economica, non per niente legata alla crisi politica, alla crisi delle idee e degli ideali. Tutti ci aspettiamo la novità, il nuovo che negli anni è stato via via rappresentato dalla Lega, poi da Forza Italia, ieri dal M5S ed ora? Cosa c’è all’orizzonte? E’ bastato che Beppe Grillo ventilasse la nuova idea do movimento che subito gli siamo andati dietro come i sorci dietro ai musicanti di Brema, ma poi ci siamo accorti che oltre alla rabbia non c’era niente di costruttivo, nulla di propositivo. Grazie, a distruggere sono buoni tutti, ma a costruire? A risolvere i problemi? Ecco di cosa si è accorta la gente: i vecchi dormono sugli allori e sulla rendita di posizione ed i nuovi distruggono e basta, ecco perché tutto quell’astensionismo. Cosa si profila all’orizzonte? Certamente un nuovo partito o una nuova cosa, che, se si mette in moto, sarà come una valanga che non potrà essere fermata: potrebbe anche essere un salto nel buio della dittatura, visto che la democrazia non interessa più ad oltre la metà degli italiani, quelli che non hanno votato.

AG.RF. (CP) 13.06.2013

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