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SECONDO GIORNO DI CONSULTAZIONI, PARLA MATTARELLA: “CINQUE GIORNI PER FARE ACCORDI E RISOLVERE LA CRISI”

Italian President Sergio Mattarella during the first round of formal political consultations following the resignation of Prime Minister Giuseppe Conte, in Rome, Italy, 22 August 2019. ANSA/ANGELO CARCONI

AG.RF.(redazione).23.08.2019

“riverflash” – “La crisi va risolta in fretta”. E’ questo il pensiero del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha parlato ieri sera, alla fine del secondo giorno di consultazioni. Il Presidente ha concesso 5 giorni di tempo per fare accordi e trovare una maggioranza solida e fattibile. “Svolgerò nuove consultazioni che inizieranno nella giornata di martedì prossimo per trarre le conclusioni e assumere le decisioni necessarie”. I nuovi possibili governi dunque, dovranno presentare un programma credibile e condivisibile e ottenere la fiducia del Parlamento: in caso contrario, l’unica strada possibile sarà quella delle elezioni. “Svolgerò nuove consultazioni che inizieranno nella giornata di martedì prossimo per trarre le conclusioni e assumere le decisioni necessarie”, afferma il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al termine delle consultazioni al Quirinale. “Sono possibili solo governi che ottengano la fiducia del Parlamento con accordi dei gruppi su un programma per governare il Paese:  in mancanza di queste condizioni la strada è quella delle elezioni”.  “Il ricorso agli elettori è necessario se il parlamento non è in grado di esprimere una maggioranza di governo. Mi è comunicato che sono state avviate iniziative tra partiti. Ho il dovere di richiedere decisioni sollecite”. Martedì prossimo quindi, inizieranno nuove consultazioni: Luigi Di Maio è stato incaricato dal Movimento 5Stelle a gran voce, di portare avanti la trattativa ed ha dato via libera al suo leader, affinchè avvii una trattativa con il Pd, mentre Salvini lascia una porta aperta per un eventuale ritorno del governo giallo – verde. Sono 10 i punti elencati dal M5Stelle per un possibile accordo, primo tra tutti il taglio dei parlamentari, sul quale il segretario del Pd, ha chiaramente dichiarato nei giorni scorsi, di non essere d’accordo. “Oggi abbiamo presentato 10 punti per noi imprescindibili e, non a caso, il taglio dei 345 parlamentari e’ stato fissato come primo punto sia in virtu’ dell’importanza che gli attribuiamo sia in virtu’ del fatto che manca solo un voto e dunque due ore di lavoro della Camera per portarlo a compimento. Il taglio dei parlamentari e’ il presupposto per il prosieguo della legislatura e per darle solidità’”, riferiscono dal Movimento. “Non lasciamo la nave affondare, perché l’Italia siamo tutti, a dispetto degli interessi di parte” ha detto Di Maio dopo l’incontro con il presidente della Repubblica. “Sono state avviate tutte le interlocuzioni per avere una maggioranza solida che voglia convergere sui punti indicati. I cittadini che ci hanno votato il 4 marzo, l’hanno fatto per cambiare l’Italia non il Movimento e penso anche che il coraggio non è di chi scappa ma chi prova fino in fondo a cambiare le cose, anche sbagliando con sacrificio e provando a fare le cose.  Il voto non ci mette affatto paura, ma non può rappresentare la fuga dalle promesse fatte agli italiani”.

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