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SE DICESSIMO LA VERITA’ ma bisognerebbe dirla tutta, senza omissioni

di Francesco Angellotti (AG.RF 27.03.2024)

(riverflash) – La presentazione dell’idea di Giulia Minoli era molto interessante: grande era la collaborazione e la partecipazione da parte di Enti, Associazioni, Fondazioni, Università e tante forme più o meno istituzionali; è stata anche, effettuata una ripresa televisiva dell’introduzione.

   Gli interpreti erano 2 ragazze e 2 ragazzi, un po’ squinternati e volgari per attirare consensi alla scena, pur di non ragionare
   La finalità della messa in scena era scandalosa, basata su fatti eclatanti avvenuti ma non considerati nelle loro, cause
   Era una sceneggiata rappresentata contro quel che la Mafia distrugge, anche con più ardore di un qualsiasi Telegiornale
   Dichiarazioni ammirate verso chi si fa coraggio e denuncia le intimidazioni, che se non paghi arriva l’attentato; così, per non pagare, devi vivere “sotto scorta”, perdendo personalità, intimità, e autonomia, in quanto si è costantemente sotto minaccia; tranne casi quasi ridicoli, tipo personaggi che fanno grandi denunce, manifestando terribili scandali, pretendendo di  essere sorvegliati in quanto hanno denunciato le crudeltà; che raramente avvengono nel modo e nella forma ostentata, in quanto certi crimini cercano di farli passare il più inosservati possibili; quindi certe vociate han funzione di denuncia, ma non attribuiscono alcun elemento investigativo; oltre al fatto che alcuni si fregiano d’essere patrioti da “sotto scorta” (leggi Saviano)
   L’analisi sulla Camorra è molto puerile, oltre al problema che gruppi criminali ve ne sono diversi, collegati ma in contrapposizione, molto dipende dalle circostanze delicatissime: senz’altro comunque contro la Giustizia
   L’origine di gruppi criminali ha lunga tradizione, essendo sorti al tempo degli Svevi, degli Angioini e allargandosi con i Borboni. Ma sotto i Savoia l’espansione era inevitabile, in quanto la Nuova Italia ha portato le casse del fiorente Banco di Napoli (2° Banca Europea) a Torino, sfruttando la popolazione con tasse, inducendo all’ignoranza. Ne sia testimonianza Eduardo de Filippo che ne ” Il Sindaco del rione Sanità) ha presentato un “capo-camorra” comprensivo e seguito nelle disposizioni; al più indirizzate verso l’ambiente circostante, che aveva bisogno di una guida per non perdersi nella miseria; mentre il Boss organizzava le moine onde rendere al popolo uno stato sufficiente di benessere: anche se lo Stato osteggiava, ovviamente, essendo Fuori-Legge.
    Uno sconvolgimento è avvenuto con la Guerra, in cui la disperazione ha scatenato le reazioni più inconsulte, costringendo a giochi malavitosi, per reggere in qualche modo. Eppure gravi son apparse le forme di attività criminali, a tanti livelli; tanto che lo stesso De Filippo ha scritto il drammatico “Napoli Milionaria”, in cui il protagonista non riesce a tener conciliante la famiglia, disperdendosi tutti in angherie credute benessere, ma portatrici di delinquenza sempre più grave; essendo la situazione che porta ad aggravare le vicende.
   Per cui appare logica, osservando le cause del problema, la strumentalizzazione della Mafia, essendo necessaria per portare avanti una situazione che sarebbe altrimenti crollata. Infatti le infiltrazioni avvenivano anche ad alte sfere, fino in politica; ed infatti personaggi molto considerati son stati denunciati, ma anche se palesemente colpevoli son stati assolti: riferimenti casuali, pare brutto parlar male dei morti.
   Ma la cosiddetta “mala” ha subito un cambiamento, oltre che comportamentale, anche nella materia che ha toccato nuove attività come stupefacenti ed armi; pur osservando ancor regole ferree, ma stabilite all’interno delle Organizzazioni: più della Legge vale la Parola: ma attenzione, perché se le sgarri son dolori
   Comunque non esiste contenuto etico, per cui gli interessi son viscidi e materiali; pur se “il popolo” si trova costretto ad inserirsi pe’ putè campà: basta essere fuori dal giro criminale. E’ questa la maniera più subdola e funzionale per ingrossare le fila della delinquenza. Si entra per servizi ma mai richiesti d’oltrepassare la regole; in cambio si viene ricoperti del necessario in modo sgargiante ed ampolloso, dato che certi giri non han problemi di soldi; ma quando sei placidamente inserito, arrivano le “commesse”; sempre più importanti e pericolose; infatti chi viene beccato in fase di reato è quasi sempre questa gente di niente. Potrebbero dir, costoro, che non son disposti a commettere reati: allora sparisce tutto quel che è stato elargito dal Boss, e sparisce anche la Vita, in quanto chi è troppo dentro, sa troppe cose e viene eliminato per non permettere confessioni pericolose.
   Anche se tutto in modo casuale ed inapparente, altrimenti possono sorgere complicazioni.
   Quel che Giulia Minoli ed Emanuela Giordano non hanno inserito, non è per affermare una tendenza, ma certe cose non si possono apprendere a Brescia, Milano, Bolzano ed in tutt’Europa. L’espressione meridionale è unica, nel bene e nel male.
   Quel che duole, è che si innalzano i Miti, per farne strumento onde manovrarci sopra. Si mettono in mezzo, adesso, i magistrati Borsellino e Falcone, che prima nessuno se li filava, ma ora ne han fatto degli Eroi: tanto sono morti ed appare comodo trarli come Miti, adducendo lotte che non si faranno: essendone parte agente, ma non deve venir fuori.
   I 4 attori erano molto presi nella recitazione, anche senza nessuna capacità d’espressione comunicativa. Però il ruolo l’avevano imparato bene, pur mancando di realismo. La trama, con qualche parolaccia qua e là per dar colore, era anche ben recitata; ma non poteva essere interpretata la delinquenza nella sua essenza; ogni azione ha il suo retroterra e cause anche non apparenti: in queste circostanze, quel che muove tutta la Criminalità Organizzata, non viene assolutamente considerato: come se fosse solo e tutto per Cattiveria: pura e meschina. Invece la situazione è molto più complessa, anche perché lo strumento col quale l’umile gente vien portata sulla cosiddetta “cattiva strada”, assume dei risvolti che si potrebbero contrastare se fossero conosciuti; invece chi si pone come “l’altra parte”, con lo schermo delle Leggi ed il vanto della Giustizia, non sa in che parte mette le mani.
   Consci, i Legislatori, che certe Irregolarità son necessarie per non crollare, assumono espressione di condanna, non potendo infliggere accuse ad alto livello; così chi ci passa i guai son solo le pedine, che son fieri di poter farsi grandi di fronte a chi si trova costretto ad obbedire alle loro ingiunzioni, ma son color che vengono accusati d’aver infranto la Legge: ed in effetti è vero … ma…
   La cosa peggiore è quella che son state portate le scuole ad assistere allo spettacolo. I giovini studenti si son recati a Teatro per acquistare punti alla fine dell’anno, onde avere una migliore considerazione; per cui la partecipazione è stata solo pleonastica; ma certo la trama ha coinvolto per la sua facilità, ed i dialoghi molto infantili. Presentando il Male che impera di fronte al Bene, inducendo a sparire essendo perseguitati dalla Scorta, è stata proferita una dichiarazione Pericolosa: non potrà esserci la Libertà se si acquista autorità, subalterna a chi comanda uscendo dagli schemi del vivere civile; per cui è meglio essere liberi, seguiti a vista dalla Scorta, per potersi inserire nel Sistema, che coordina ogni persona nel suo ruolo, e dona ad ognuno la propria dimensione; agghiacciante.
   Non sei libero quando bisogna osservare il ruolo di strumento del Boss, che coordina i passi che devi fare camminando ove ti comanda di andare: dato di fatto su cui nessuno potrebbe obbiettare; ma che Libertà sia uniformazione al concetto da cui non puoi uscire, mostrando le tue capacità, anche strampalate e personali, da sognatore o studioso, nella Fantasia o nella Realtà… questa non la doveva nemmeno accennare. Non per l’obbligo di esser per forza stravaganti, che è il sistema migliore per integrarsi nei vari contesti; ma se un individuo, nelle proprie tendenze, non collima con i canoni abitudinari, merita solo rispetto, cercando d’elaborare il Logos.
   Invece quei poveri Creaturi hanno applaudito, trovando l’idea consona a quanto viene impartito dalla forma mentis che si trovano a tasteggiare sul computer. Perché questo è l’indirizzo della mentalità che si cerca d’istigare, introducendo l’ormai modificato concetto di Massa, tanto elaborato da K. Marx, ma adeguato ad una nuova formula; così riesce anche molto più facile, soprattutto dopo un periodo di pandemia in cui si è assimilato l’isolamento.
   Quel che, invece, credo andrebbe capito, appartiene alla dinamica evolutiva. Un Boss, ormai carcerato, quando è morto, è stato osannato dal popolo, facendo un funerale con carrozza tirato da 3 pariglie, anche per ribadire allo Stato quelle che son le esigenze, oltre alle parvenze. Ma non possiamo avvilirci, accontentandoci d’essere uniformati come Sudditi, pur soddisfatti
   Non mi sembra il caso rimanere nelle strutture che schiacciano le personalità, dando spago alle vette che si evidenziano sugli altri avendo maggior disponibilità, che si traduce sempre e solo nella forza economica. Bisognerebbe trovare modo per permettere uno scambio documentato e personale; onde concordare, non per Legge, ma secondo valutazione, come indirizzare il progresso; ognuno nel campo in cui può offrire preparazione, non obbedendo a regole casomai sconosciute, ma operando come ritenuto più opportuno.
   E’ molto unilaterale adesso affermare che si deve realizzare il principio che afferma la Democrazia; ma mi sembra che la formula si possa constatare quanto sia inattuabile, offrendo Potere a chi riesce a distinguersi, usufruendo della propria egemonia.
   Anche se di chiacchere son bravi a riempir le orecchie, che devono assuefarsi a concetti nominali non spiegati.
   Sarebbe naturale progredire nell’impostazione umana, cercando di realizzare l’  Omnicrazia, in cui sarebbe ascoltato Omnia, e le correnti progrediscano nelle diverse ottiche, a seconda di come venga ritenuto più opportuno.
   Non è un concetto da me ora immaginato, essendo stato realizzato con successo, per quanto non perpetuato per paura della tanto osannata ma mai attuata Libertà, da Aldo Capitini.
   Le teorie andrebbero ancora elaborate, onde adeguarle allo scorrer del Tempo: ma questa è una clausola essenziale dell’Ideologia lanciata da Capitini.

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