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SASSOLI (PD): ALLA AST UN PIANO INDUSTRIALE PER MANTENERE ACCESI DUE FORNI

sassoli brusselsAG.RF 11.11.2014 (ore 10:26)

(riverflash) – David Sassoli, vice presidente del Parlamento Europeo, ha rilasciato una dichiarazione fiduciosa verso la vicenda degli Acciai Speciali Terni e dei suoi operai, al termine di un incontro, avvenuto giovedì 6 novembre, al Ministero dello Sviluppo Economico: “Dopo settimane di dura contrapposizione sembra intravedersi una luce nella difficile trattativa per la AST di Terni. Nell’incontro di oggi pomeriggio al Ministero dello Sviluppo Economico l’azienda ha dato un primo chiaro segnale di avvicinamento alle richieste arrivate dai banchi del governo e dei sindacati, confermato dallo sblocco degli stipendi di ottobre per i quali, già da domani (7 novembre, ndr), un centinaio di lavoratori torneranno in azienda. Dalla prossima settimana riprenderà la trattativa, che dalle posizioni rese note oggi potrà veder nascere un nuovo piano industriale incentrato sul mantenimento dei due forni e su nuovi investimenti a garanzia della produzione nel sito ternano. Siamo consapevoli che si tratti solo di un primo passo, ma grazie all’azione del governo ora la trattativa è stata spostata sul giusto binario”.

Assai meno fiduciose furono le dichiarazioni rilasciate il 4 novembre, dopo aver ricevuto a Bruxelles una delegazione ristretta della AST per fare il punto sulle trattative  e studiare azioni comuni a tutela del lavoro e della produzione industriale: “A Terni si è verificata una grande ingiustizia. È l’Europa ingiusta che ha provocato questa vicenda. Nel momento di crisi si è fatto riferimento a una posizione dominante anacronistica. C’era un’azienda importante che voleva investire, che è stata rimandata indietro e quindi è riesploso il problema del lavoro.È questa Europa che non è adatta a rilanciare il lavoro, ad essere protagonista di una stagione diversa da quella del rigore. Quindi c’è una partita europea. I lavoratori hanno fatto bene a venire a Bruxelles, a richiamare tutti ad un’Europa che deve cambiare profondamente. Dall’altro lato c’è la questione della vertenza . Dobbiamo chiedere che l’azienda, e questa è la grande battaglia dei lavoratori, a cui ci sentiamo tutti molto legati, non disperda posti di lavoro e professionalità. A Terni non si fa un acciaio qualsiasi. Si fa un acciaio che è prezioso per Terni, per l’Italia, ma anche per l’Europa”.

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