
AG.RF.(redazione).03.04.2018
“riverflash” – Le liste d’attesa pe visite mediche ed esami nel Lazio, si stanno allungando (in 3 anni quasi un mese in più) a meno che… non si metta mano al portafoglio e si paghi. E’ questa purtroppo la triste realtà; se si decide per l’intramoenia, i tempi si dimezzano, rispetto agli ospedali o strutture convenzionate con il ssn, se si decide per una visita privata i tempi di attesa non esistono (dal giorno stesso della prenotazione a massimo 2 giorni). Ma quanto deve aspettare mediamente un paziente per una visita? Circa 65 giorni per poter usufruire del consulto di uno specialista. Attualmente dunque, il Lazio è la regione che ha i tempi più alti e per questo, il neo rieletto presidente Zingaretti, 15 giorni fa, ha incontrato tutti direttori generali delle Asl e degli ospedali per discutere del piano degli investimenti e di una nuova organizzazione delle prenotazioni di visite ed esami. Su ogni ricetta dovrà essere indicato dal medico di famiglia, il tempo massimo per effettuare Tac o consulti in base alle esigenze del malato. In pratica, occorre indicare U come urgente, B come breve, D come differibile e P come programmato e ciò significa che si passerà dall’urgenza di 3 giorni, all’attesa di 6 mesi- un anno. Tuttavia per far fronte a questa drammatica situazione, occorre applicare la legge vigente, ogni regione per proprio conto: “C’è una legge che va applicata”, ha dichiarato Beatrice Lorenzin (ex ministro della sanità), “io non mi stancherò mai di dirlo, tutto di programmazione sanitaria e di organizzazione delle singole regioni”.
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