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SANITA’ LAZIO: ASSOTUTELA, NESSUN VANTAGGIO CON CHIUSURA REUMATOLOGIA S. FILIPPO NERI

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AG.RF.(MP).17.03

 “riverflash” – “E’ profondamente preoccupante la mole di notizie che continuano ad arrivare alla nostra associazione sulla prossima chiusura del reparto di reumatologia del San Filippo Neri. L’intenzione di chiudere sarebbe del commissario Lorenzo Sommella, il quale però, dovrà spiegare quali vantaggi economici ci saranno per l’azienda ospedaliera e per il Servizio sanitario regionale. Senza contare che i tanti pazienti in cura si dovranno prodigare per trovare un’altra collocazione d’eccellenza”. Sono queste le parole del presidente di Assotutela, Michel Emi Maritato,il quale ha aggiunto:  “E’ doveroso quindi, che la Regione Lazio spieghi quali siano le vere intenzioni sulla sorte del reparto di reumatologia e quale verità si cela dietro alle voci che indicano la clinica Columbus come possibile destinataria del servizio. Anche perché, questo caso specifico, dev’essere analizzato e trattato con cura contando che persone gravemente ammalate possano cercarsi un reparto lontano da casa. Tuttavia è il caso di evidenziare che la storia della Columbus seppure buona clinica non è del tutto equiparabile alla specializzazione del reparto del San Filippo Neri dove il dottor Granata e il dottor Raco sono valentissimi reumatologici con tantissimi anni di esperienza e di vita di reparto. Diversamente la Regione Lazio e il governatore Nicola Zingaretti per primo dovrà sincerarsi come potrà dislocare pazienti gravi e fondi per farmaci costosi ad una struttura in convenzione ossia che viene retribuita spostando risorse dal Servizio sanitario regionale ad una struttura privata. Per questo ora occorre fare chiarezza, ricordando che non si parla solo dei cento pazienti in cura con farmaci biologici ma dei tantissimi malati, oltre 3.500 in cura al San Filippo da anni. Si tratta di pazienti che soffrono di dolore cronico, disabili, invalidi, persone in terapia del dolore, persone con ossa deformate dall’artrite, con problemi seri di deambulazione. Chiediamo quindi che la Regione Lazio e il governatore Zingaretti diano risposte immediate a queste persone”.

 

 

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