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SAN MARTINO, L’ULTIMA ESTATE DELL’ANNO E FESTA DEI CORNUTI

san martinoAG.RF 11.11.2014 (ore 16:05)

(riverflash) – Fa freddo, molto freddo ad Amiens quando soffia il vento da nord. Amiens è una città del nord-est della Francia, vicina al Belgio, che è esposta al vento gelido che arriva dalla Scandinavia. Questa premessa serve per rendere l’idea del coraggio che ha avuto San Martino di privarsi della metà del suo mantello per aiutare un poveraccio che batteva i denti per il freddo e l’ha fatto ad Amiens, non in una zona tropicale, dove fa caldo e il mantello è un optional, a volte fastidioso.

Oggi la Chiesa festeggia San Martino e proponiamo la storia del suo miracolo.

Era l’11 novembre: il cielo era coperto, piovigginava e tirava un ventaccio che penetrava nelle ossa; per questo il cavaliere era avvolto nel suo ampio mantello di guerriero.
Ma ecco che lungo la strada c’è un povero vecchio coperto soltanto di pochi stracci, spinto dal vento, barcollante e tremante per il freddo.
Martino lo guarda e sente una stretta al cuore. “Poveretto, ­ pensa ­ morirà per il gelo!”
E pensa come fare per dargli un po’ di sollievo. Basterebbe una coperta, ma non ne ha.
Sarebbe sufficiente del denaro, con il quale il povero potrebbe comprarsi una coperta o un vestito; ma per caso il cavaliere non ha con sé nemmeno uno spicciolo.
E allora cosa fare? Ha quel pesante mantello che lo copre tutto. Gli viene un’idea e, poiché gli appare buona, non ci pensa due volte.
Si toglie il mantello, lo taglia in due con la spada e ne dà una metà al poveretto.
“Dio ve ne renda merito!”, balbetta il mendicante, e sparisce.
San Martino, contento di avere fatto la carità, sprona il cavallo e se ne va sotto la pioggia, che comincia a cadere più forte che mai, mentre un ventaccio rabbioso pare che voglia portargli via anche la parte di mantello che lo ricopre a malapena.
Ma fatti pochi passi ecco che smette di piovere, il vento si calma.
Di lì a poco le nubi si diradano e se ne vanno. Il cielo diventa sereno, l’aria si fa mite.
Il sole comincia a riscaldare la terra obbligando il cavaliere a levarsi anche il mezzo mantello.
Ecco l’estate di San Martino, che si rinnova ogni anno per festeggiare un bell’atto di carità ed anche per ricordarci che la carità verso i poveri è il dono più gradito a Dio.

Martino di Tours, in latino Martinus (Sabaria 316 o 317 – Candes Saint Martin 8 novembre 397), è stato un vescovo e confessore francese, venerato come santo dalla Chiesa cattolica, dalla Chiesa ortodossa  e da quella copta. È uno tra i primi santi non martiri proclamati dalla Chiesa. Era nativo di Sabaria Sicca (l’odierna Szombathely), in Pannonia (l’odierna Ungheria). La ricorrenza cade l’11 novembre, giorno dei suoi funerali a Tours.

San Martino è anche il protettore dei cornuti, cioè degli uomini che hanno una moglie che li tradisce.

Nella Roma sparita di Luigi Zanazzo si racconta di una crudele  consuetudine. La notte prima della ricorrenza dell’11 novembre,  davanti alle porte di quelli ritenuti “cornuti contenti”(erano quegli individui che per opportunità sopportava..le corna) venivano poste infiorate di mortadella, di fiori, di nastri, di corna, di sonetti (cioè scritti), oppure rena gialla sparsa per terra a sottolineare  a tutti la cornutaggine dell’abitante nella casa.

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