AG.RF.(redazione).04.01.2018
Riverflash” – Gli italiani non ci stanno: la legge sui sacchetti biodegradabili a pagamento, a loro non va proprio giù e appena entrata in vigore, sta creando non poche polemiche. Ognuno si sta attrezzando come può, per non pagare questa piccola “tassa” che stabilisce il prezzo di ogni sacchetto da 1 a 3 centesimi e in un anno, inciderà nel budget delle famiglie, da 4 a 8 euro. Ma il problema non è tanto il prezzo dei sacchettini, ma il principio che non viene assolutamente accettato: e allora “Fatta la legge, trovato l’inganno” e visto che non è possibile portare sacchetti da casa, ognuno si arrangia come può. E si vedono in giro per i supermercati, persone che allineano i singoli frutti o mazzi di verdure sulla bilancia, etichettandoli uno per uno e portandoli in mano. Ma quanto costano le etichette? E’ questa la domanda che la gente si pone, continuando a protestare sul web, contro questa tassa “occulta”. Assobioplastiche ha assicurato “il suo massimo impegno a monitorare il mercato affinché non si verifichino speculazioni sui prezzi o altre anomalie”. Nel frattempo, stiamo assistendo a scene anche divertenti, con diversi utenti che escono da supermercato con arance e mele in bilico tra le braccia: insomma, amali estremi, estremi rimedi e, per principio, molti inventano ogni tipo di soluzione, perché questa tassa considerata ingiusta, per molti non si può assolutamente pagare.
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