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RUSSIA, LAVROV: “NON CI SONO PROVE SULLE ARMI CHIMICHE UTILIZZATE DAL REGIME DI ASSAD”

AG RF FT 02.09.201LAV

MOSCA (RIVER FLASH)- “Le prove dell’utilizzo di armi chimiche in Siria fornite alla Russia dagli Stati Uniti non sono tangibili e non convincono Mosca”, ha detto il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, citato dall’agenzia di stampa Interfax.

La Russia ha chiesto nuovamente che gli Usa presentino delle prove che il regime di Bashar al-Assad ha utilizzato armi chimiche contro i civili. “Washington ci ha consegnato del materiale, ma non contiene nulla di preciso su chi ha raccolto le prove e dove”, ha detto Lavrov da Mosca. “Quando abbiamo chiesto ulteriori dettagli – ha aggiunto il capo della diplomazia russa citato dall’Interfax, i nostri partner americani ci hanno risposto che erano segreti. Questo non ci convince. Così non è possibile una cooperazione”.

“Il gas sarin citato dal segretario di stato americano John Kerry, ha affermato il presidente della commissione esteri della Duma di stato russa, Alexei Pushkov, può essere utilizzato anche dai ribelli”. Nel frattempo, dal porto della flotta russa del Mar Nero a Sebastopoli e’ salpata una nave militare. Secondo fonti della Marina sarebbe diretta alla base russa del porto siriano di Tartus.

Dall’Italia il ministro della Difesa Mario Mauro plaude alla decisione del presidente Obama di rinviare l’attacco in attesa del via libera del Congresso, ”una pausa di riflessione che non può far che bene” a tutti.

“Credo che siamo tutti chiamati ad alimentare la speranza di una soluzione politica”, ha detto il ministro della Difesa, Mario Mauro, parlando con i cronisti, a margine del 39esimo Congresso della commissione internazionale di storia militare a Torino.

“Credo che lo abbia fatto il parlamento inglese, assumendosi la responsabilità di un voto che va in questa direzione, ha aggiunto, e ancor più lo ha fatto il presidente americano che, nonostante abbia prerogative chiare rispetto alla possibilità di impegnare in un intervento armato il proprio paese, ha preferito rimettersi nel dialogo con il congresso all’eventualità di altre opportunità”.

“Credo quindi che ci sia in corso una sorta di contagio di ragionevolezza, che non può fare che bene alla comunità internazionale, fermo restando che l’utilizzo di armi chimiche rimane un crimine gravissimo contro l’umanità”. Secondo il ministro la politica ha il compito “di sperimentare prima e senza dubbi e con forte determinazione, un’opportunità di convivenza civile per i popoli”.

 

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