AG.RF.(MP).01.10.2014
“riverflash” – “Mentre antiche e gloriose strutture giacciono nell’abbandono, a Roma in piena crisi economica, piuttosto che impostare immediate opere di recupero si spreca tempo determinante e si consuma suolo prezioso per progettare faraoniche e discutibili opere, non certo di utilità generale ma per la soddisfazione di una sola parte di cittadini”. A parlare è il presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato che aggiunge: “Ė incredibile che attualmente ci si impantani in improponibili progetti, maturati tra incontri segreti e discutibili compravendite, quando il gioiello dei Nervi padre e figlio, è stato realizzato in un anno, tra il 1957 e il ’58 e inaugurato l’anno successivo in previsione dei campionati mondiali di atletica, specialmente se si raffrontano le tecnologie di allora e le stratosferiche possibilità di oggi. Evidentemente qualcosa non va nelle nostre amministrazioni e tra le categorie imprenditoriali, perciò sarebbe bene tornare ai vecchi sistemi – continua il presidente – magari dando la possibilità a centinaia di lavoratori che sono a spasso di rimettersi in moto, rendendo un servigio alla collettività. Il modello di sviluppo proposto si è inceppato da tempo, occorre rivedere tutto nella Capitale. I poteri forti non possono sempre imporre le proprie vedute a danno delle tasche dei cittadini. Occorre immediatamente trovare un accordo tra enti e istituzioni per procedere alla salvaguardia e alla rinascita dello stadio Flaminio altrimenti altro che sviluppo. Di questo passo non andremo lontano”.
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