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ROMA, SAN CAMILLO, DONNA ABORTISCE E VIENE DIMESSA: DOPO 10 GIORNI ESPELLE IL FETO

AG.RF.(MP).23.10.2013

 

“riverflash” – Ennesimo episodio di malasanità a Roma avvenuto nel mese di agosto e raccontato solo oggi dall’avvocato della paziente “lesa”: una donna incinta del secondo figlio, dopo aver saputo che questo era affetto dalla sindrome di down, non se l’è sentita di portare avanti la gravidanza ed ha quindi deciso di abortire, recandosi presso l’ospedale San Camillo di Roma. Ma a distanza di 10 giorni dall’intervento, la donna ha cominciato a sentirsi male, accusando forti dolori alla pancia e febbre alta e subito dopo espellendo il feto nella doccia. Oltretutto sembra che l’errore fatto dai medici, le abbia anche causato il rischio di non poter più avere figli. La donna, sotto choc, ha subito sporto denuncia contro il San Camillo. Tutto è iniziato dopo l’intervento programmato per l’aborto e la successiva dimissione dall’ospedale: dopo pochissimi giorni infatti la donna ha cominciato a non stare bene, con dolori in tutto il corpo e problemi di deambulazione. A distanza quindi di 10 giorni, la paziente, che si trovava in Toscana, viene portata urgentemente dal marito al Pronto Soccorso del Policlinico Gemelli di Roma e sottoposta ad una nuova ecografia, viene riscontrato nell’utero materiale abortivo (presumibilmente la placenta) e viene sottoposta ad un nuovo intervento. A seguito della querela, la sua cartella clinica è stata sequestrata e la Procura di Roma sta indagando su questo gravissimo caso. Nel frattempo il San Camillo si sta difendendo affermando, attraverso le parole del suo direttore generale Aldo Morrone: “eseguiamo migliaia di interruzioni di gravidanza all’anno, nonostante la riduzione dei medici; sono sicuro che l’iter della Magistratura dimostrerà la correttezza dell’intervento effettuato. Siamo vicini alla paziente e rispettiamo la sofferenza che ha dovuto affrontare. Purtroppo in letteratura vengono segnalati molti casi di eventi avversi nel caso di interruzioni di gravidanza”. Tuttavia in questo nosocomio romano, non è la prima volta che si parla di  aborto sbagliato perché meno di un anno fa, una donna di 24 anni, recatasi in ospedale per abortire, avendo saputo di una grava malformazione del nascituro ed avendo per questo deciso di sottoporsi all’intervento, il giorno dopo essere stata dimessa, ha anch’essa espulso il feto che non gli era stato aspirato in modo corretto.

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