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ROMA: RINNOVATO IL CONTRATTO DI SERVIZIO CON AMA, I SINDACATI PROCLAMANO LO SCIOPERO

AMAdi Andrea Pranovi (AG.RF. 02.10.2015) (ore 20,16) (riverflash) – Il contratto di servizio per la gestione dei rifiuti della Capitale tra il Comune di Roma ed Ama è stato rinnovato per i prossimi quindici anni. Lo ha stabilito la delibera votata dall’Assemblea capitolina la scorsa settimana dopo un dibattito non privo di tensioni. La votazione sulla parte di delibera che prevede “di affidare ad Ama il servizio di gestione dei rifiuti urbani ed i servizi di igiene urbana della città di Roma, per la durata di quindici anni” è stato votato a favore da tutta la maggioranza, ad eccezione del consigliere Magi.

È stata invece approvata senza il voto di Sel la parte in cui si decide “di impegnare Ama ad esternalizzare, in via sperimentale, per la durata di due anni, il servizio di spazzamento, limitatamente ad alcune aree del territorio della città di Roma, garantendo, comunque, la salvaguardia dei livelli occupazionali”. La delibera ha inoltre introdotto un monitoraggio sulla qualità del servizio, anche attraverso il coinvolgimento degli utenti.

Sul piede di guerra i sindacati: Fp Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti e Fiadel hanno indetto uno sciopero dei lavoratori Ama per la giornata di lunedì 19 ottobre. Il segretario generale della Fp Cgil Natale Di Cola ha dichiarato che “a malincuore proclamiamo la prima giornata di sciopero”, spiegando che “finché la giunta non farà marcia indietro sulla privatizzazione continueremo la nostra mobilitazione”. “Ci sentiamo traditi dall’amministrazione capitolina, che ha rinnegato un anno di confronto e di trattativa sulla valorizzazione e il rilancio di Ama”, ha dichiarato invece il segretario di Fit Cisl Lazio Alessandro Bonfigli, mentre Stefano Bertinelli, segretario regionale di Uil Trasporti, ha parlato di “operazione verità sulla delibera comunale”.

Mentre l’Aula Giulio Cesare discuteva la delicata delibera, il consiglio d’amministrazione dell’Ama, convocato d’urgenza, dava il via libera al licenziamento di circa sessanta dipendenti assunti durante il periodo della cosiddetta “Parentopoli”. La decisione è stata presa alla luce delle motivazioni della sentenza di condanna in primo grado nei confronti dell’allora amministratore delegato Panzironi e di alcuni ex dirigenti. In una nota diffusa dall’Ama si legge che “le motivazioni addotte nella sentenza, ritenute all’unanimità dall’attuale Cda Ama rigorose e inappuntabili hanno infatti appurato che le assunzioni in questione sono da considerarsi illegittime, facendo conseguire un ingiusto vantaggio patrimoniale ai soggetti assunti”.

A far parlare dell’azienda municipalizzata sono state in settimana anche le dichiarazioni del suo presidente Daniele Fortini, il quale, intervistato da Radio 24, ha affermato che “la penso come la maggioranza dei romani e cioè che se la città è sporca è perché qualcuno la sporca”. “La prima regola del mantenere la pulizia – ha detto Fortini – è non sporcare. Dobbiamo fare appello a un miglioramento di efficienza dell’Ama, a una maggiore produttività dei nostri lavoratori, e a ristabilire regole di legalità, ma poi se tutto questo non si accompagna a una coscienza civica rinnovata da parte dei cittadini non ce la faremo mai”.

Ama è stata anche al centro della vicenda dei cassonetti gialli per la raccolta di indumenti: l’Antitrust ha comminato una multa di 100mila euro all’azienda per “pratiche commerciali scorrette”. Secondo l’Antitrust, infatti, dalle indicazioni riportate sui cassonetti si poteva ritenere che la racolta avesse “fini umanitari mentre si è accertato l’uso a fini commerciali”. Multati, per un totale di 110mila euro, anche i consorzi Sol.co e Bastiani, affidatari del servizio. L’azienda, secondo quanto riportato dal sito internet del quotidiano la Repubblica, avrebbe precisato di non aver venduto o tratto lucro dal commercio di indumenti usati raccolti dagli appositi contenitori che si trovano a Roma e avrebbe annunciato di apprestarsi a ricorrere al Tar contro la sanzione dell’Antitrust.

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