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ROMA: RIFIUTI, AL VIA IL PROCESSO A MANLIO CERRONI

processo cerronidi Andrea Pranovi (AG.RF. 06.06.2014) (ore 00,49) (riverflash) – Ha avuto inizio giovedì 5 giugno il processo sul sistema di gestione dei rifiuti nel Lazio, che vede alla sbarra il proprietario della discarica di Malagrotta Manlio Cerroni, oggi assente in aula.

Oltre a Cerroni, sono imputati nel processo l’ex presidente della Regione Lazio Bruno Landi, Piero Giovi, Francesco Rando, Giuseppe Sicignano e i dirigenti regionali (attualmente sospesi) Luca Fegaltelli e Raniero De Filippis. Tutti sono accusati di associazione a delinquere finalizzata al traffico dei rifiuti. A seconda delle posizioni, inoltre, il pm Alberto Galanti contesta anche la violazione di norme contro la pubblica amministrazione e la truffa in pubbliche forniture.

L’udienza odierna è durata pochi minuti, durante i quali i giudici della prima sezione penale del Tribunale di Roma hanno raccolto quasi centocinquanta richieste di costituzione di parte civile, presentate dal Ministero dell’Ambiente, dalla Regione Lazio, da Roma Capitale, dalle amministrazioni comunali di Ariccia, Pomezia, Albano Laziale, Anzio, Nemi e Castel Gandolfo, dalla società Rida Ambiente (che gestisce un impianto di trattamento meccanico biologico ad Aprilia), dalle associazioni Wwf Italia, Legambiente, Codici, Raggio Verde e Ambiente e vita e da decine di semplici cittadini, residenti soprattutto nella Valle Galeria, a Fiumicino e a Borgo Montello (Latina). I difensori degli imputati, invece, hanno presentato le istanze per ottenere la revoca delle misure cautelari.

Albano Laziale, dove nella frazione di Cecchina si trova la discarica di Roncigliano, anch’essa di proprietà di Cerroni, è tra i comuni che hanno chiesto di costituirsi come parte civile nel processo. Il Sindaco Nicola Marini spiega così la decisione: “lo abbiamo fatto perché in questa vicenda la nostra Città è parte lesa. È da quando mi sono insediato che portiamo avanti una battaglia insieme ai comitati dei cittadini, affinché si faccia chiarezza sulla situazione dei rifiuti che vede Albano protagonista suo malgrado, in quanto sede di discarica”.

“Mai come questa volta avremmo voluto avere torto – continua Marini -. Purtroppo tutto quello che abbiamo detto sembra si stia drammaticamente avverando. Ed allora la necessità della costituzione come parte lesa in questo processo deve servire a rimarcare come, se i capi di imputazione verranno confermati, la città di Albano sia stata seriamente danneggiata dalla presenza di una discarica gestita in maniera discutibile, visti gli atti dell’indagine, e come questa situazione possa aver causato problemi di varia e diversa natura (sulla tipologia dei quali si esprimeranno i giudici) e per i quali è giusto che i cittadini di Albano vengano risarciti e tutelati”.

Il processo è stato aggiornato al 23 giugno per decidere sulle istanze e le eccezioni presentate dalle parti. In un’intervista rilasciata all’agenzia di stampa Dire il giorno precedente alla prima udienza, Manlio Cerroni ha dichiarato: “pur avendo la massima fiducia nei giudici che devono giudicarmi, ritengo che il clamore mediatico suscitato da questo procedimento possa in qualche modo condizionare il processo”. Il patron di Malagotta ha espresso inoltre preoccupazione per “tutti coloro che hanno lavorato e lavorano urbi et orbi nel gruppo. Sono persone che hanno sempre lavorato intensamente e onestamente e con competenza professionale ovunque riconosciute. Non meritano di subire conseguenze negative”.

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