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ROMA: PROSEGUE L’EMERGENZA INQUINAMENTO

di Andrea Pranovi (AG.RF. 30.12.2013) (ore 21.45) (riverflash) – Ennesima giornata di blocco della circolazione oggi a Roma per i veicoli più inquinanti all’interno della “fascia verde”, in seguito alla situazione critica della qualità dell’aria. Fino alle 20,30, infatti, non hanno potuto circolare autoveicoli a benzina “euro 0” ed “euro 1” e quelli diesel “euro 0”, “euro 1” ed “euro 2”, oltre ad alcune categorie di motoveicoli, ciclomotori e microcar.

Quello della giornata odierna è solo l’ultimo dei provvedimenti adottati dall’assessorato all’Ambiente di Roma Capitale dovuti al superamento del valore limite giornaliero delle concentrazioni di polveri inalabili Pm10 e di biossido di azoto No2. Nel mese di dicembre diversi sono stati i giorni in cui è stato ordinato lo stop ai veicoli inquinanti, mentre in quattro giornate sono state disposte le “targhe alterne”. Nel mirino delle misure intraprese per contrastare l’inquinamento atmosferico anche il riscaldamento domestico, con l’obbligo di ridurre di due gradi, da 20 a 18, la temperatura degli impianti condominiali.

L’adozione di tali provvedimenti, in ottemperanza al Piano di Intervento Operativo (Deliberazione Giunta Comunale n. 242 del 19.07.2011), si è resa necessaria per i dati sui livelli di inquinamento dell’aria di Roma rilevati dalle stazioni di monitoraggio, gestite dall’Arpa Lazio. Le rilevazioni del 17 dicembre indicano valori superiori al limite di legge di 50 microgrammi di polveri sottili per metro cubo nelle centraline di Arenula, Bufalotta, Cavaliere, Cinecittà, Cipro, Fermi, Francia, Malagrotta, Magna Grecia, Preneste, Villa Ada e Tiburtina. Quest’ultima fa registrare il dato più alto: 93 microgrammi per metro cubo.

E mentre nella capitale prosegue l’allarme smog, nei giorni scorsi uno studio internazionale denominato Escape (European Study of Cohorts for Air Pollution Effects) ha messo in luce come le polveri sottili siano pericolose per la salute anche in quantità inferiori ai limiti imposti dall’Unione Europea. Dalla ricerca, coordinata dall’Università di Utrecht e pubblicata sulla rivista “The Lancet”, emerge infatti come ad ogni aumento nella media annuale di esposizione al particolato fino di 5 microgrammi per metro cubo consegua un aumento del rischio di morte pari al 7%.

Da Legambiente giungono critiche alle targhe alterne: secondo Giorgio Zampetti, responsabile scientifico dell’associazione, per combattere l’emergenza inquinamento servono “interventi strutturali e non parziali”. Zampetti, che osserva come nella capitale ci siano “almeno il doppio di auto ogni 100 abitanti di quante ce ne sono a Londra e Parigi” e individua la soluzione in “un trasporto pubblico veramente efficiente e competitivo”, sottolinea che “esistono ormai evidenze sanitarie certificate sui danni delle polveri sottili e l’International Agency Research Cancer ha scientificamente sancito l’alta cancerogenicità, di primo livello, delle polveri sottili disperse nell’aria”.

La scorsa settimana l’assessore all’Ambiente di Roma Estella Marino ha dichiarato: “capisco che le azioni emergenziali creino disagi ai cittadini, ma chiedo l’attenzione e il sostegno da parte di alcune categorie che si occupano di salute, come i medici, per evidenziare e far comprendere la pericolosità per la salute, causata da 15 giorni di sforamento, soprattutto per le categorie più fragili come bambini e anziani”.

Sul tema dell’inquinamento è intervenuto anche il sindaco Ignazio Marino, il quale ha spiegato: “come amministrazione dobbiamo essere molto responsabili, potenziare i trasporti pubblici rendendo il loro utilizzo un imperativo, altrimenti danneggeremo la nostra qualità di vita”. Critiche al primo cittadino sono arrivate da Alessandro Onorato, capogruppo della Lista Marchini in Consiglio comunale: “Marino faccia il sindaco, non il medico. A che servono le finte preoccupazioni per la nostra salute se poi non è in grado di trovare soluzioni efficaci? Le targhe alterne sono inutili, servono provvedimenti strutturali: perché i romani dovrebbero rinunciare al mezzo privato se il trasporto pubblico non fa che peggiorare?”.

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