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ROMA, OSPEDALE SANT’ANDREA IN PRIMA LINEA PER COMBATTERE IL DOLORE CRONICO

AG.RF.(redazione).26.02.2024

“riverflash” – 500 interventi di neurostimolazione midollare e trattamenti d’avanguardia per il dolore cronico: l’ospedale Sant’Andrea è all’avanguardia per questo tipo di trattamenti, primo tra tutti quello di ultima generazione: il closed-loop, il cui primo impianto è stato eseguito al Sant’Andrea lo scorso 9 febbraio su un paziente affetto da dolore cronico non responsivo ai farmaci per plurimi interventi alla colonna. La patologia si presenta piuttosto invalidante, ne soffre 1 persona su 4 in Italia. La neurostimolazione midollare è una procedura chirurgica utilizzata nei casi in cui il dolore cronico altera la qualità di vita e non risponde al trattamento farmacologico. La maggior parte dei pazienti soffre di mal di schiena cronico o dolori cervicali spesso irradiati a livello degli arti. Ma cosa prevede la tecnica? L’inserimento di un elettrocatetere nel canale vertebrale per il rilascio di impulsi elettrici che, colpendo le fibre nervose, inibiscono il segnale del dolore. L’Unità di Terapia del Dolore, diretta dal Prof. Marco Mercieri, è riconosciuta come centro di riferimento della Regione Lazio per la neurostimolazione. Oltre ai trattamenti farmacologici d’avanguardia, l’équipe del centro antalgico del Sant’Andrea impiega le più innovative procedure interventistiche di chirurgia mini-invasiva e invasiva con impianto di neuromodulatori midollari (Spinal Cord Stimulation). Come la neurostimolazione closed-loop, ossia il più avanzato trattamento che calibra istantaneamente gli impulsi elettrici valutando la risposta neurale alla stimolazione tramite un sistema a circuito chiuso, con una rimodulazione automatica della terapia ed evitando episodi di sovra o sotto-stimolazione. Il primo impianto di neurostimolazione closed-loop è stato eseguito al Sant’Andrea lo scorso 9 febbraio su un paziente affetto da dolore cronico non responsivo ai farmaci per plurimi interventi alla colonna (Failed Back Surgery Syndrome).
“La neuromodulazione, rappresenta un notevole avanzamento nel trattamento del dolore cronico farmaco-resistente – ha spiegato Marco Mercieri in una nota  – soprattutto con il nuovo sistema closed-loop che offre una terapia personalizzata e modulata sulle esigenze del singolo. L’intervento, in semplice anestesia locale ed eseguito sotto controllo radiologico, può radicalmente cambiare la vita dei pazienti.” “Oltre la metà dei pazienti che soffrono di dolore cronico accede alle strutture specialistiche in modo casuale, dopo molti anni di sofferenze ed esasperazione – ha commentato la Prof.ssaMonica Rocco, Direttore DAI Emergenza-Urgenza del Sant’Andrea – con un enorme costo socioeconomico e soprattutto con forti ripercussioni sulla qualità della vita, come grave disabilità, limitazione delle capacità funzionali, lavorative e delle attività sociali. La gestione del dolore è spesso il primo indefettibile passo per restituire al paziente qualità di vita e autonomia, consentendo il reinserimento nel contesto sociale”. Il Sant’Andrea, azienda di alta specializzazione della Regione Lazio e policlinico universitario di Sapienza, è infatti sede del Master in Terapia del Dolore Cronico della facoltà di Medicina e Psicologia della prima università romana oggi arrivato alla XI edizione.

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