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ROMA: “MAFIA CAPITALE”, NO DELLA PROCURA ALLA RICHIESTA DI PATTEGGIAMENTO DI BUZZI

richiesta patteggiamento buzzidi Andrea Pranovi (AG.RF. 08.09.2015) (ore 18,22) (riverflash) – La Procura di Roma ha espresso parere negativo sulla richiesta di patteggiamento della pena a tre anni e nove mesi avanzata il 3 settembre da Salvatore Buzzi, in carcere dallo scorso dicembre nell’ambito dell’inchiesta su “Mafia Capitale”. I pm Giuseppe Cascino, Paolo Ielo e Luca Tescaroli hanno respinto l’istanza presentata dall’ex presidente della cooperativa “29 giugno”. Quella avanzata da Buzzi è la seconda richiesta di patteggiamento: anche sulla prima, a tre anni e mezzo, i magistrati avevano espresso parere negativo.

Il 5 novembre avrà inizio il maxi-processo su “Mafia Capitale” per 59 imputati, tra cui lo stesso Buzzi. Ma già in estate il dibattito sulla presenza delle organizzazioni criminali a Roma si era nuovamente acceso dopo i funerali di Vittorio Casamonica nella chiesa Don Bosco. Giovedì scorso nella piazza antistante alla chiesa si è svolto il sit-in “Antimafia capitale”, al quale ha preso parte anche il sindaco Marino. Il primo cittadino ha dichiarato che «la presenza delle persone in questa piazza dimostra che Roma è una città antifascista, antinazista e antimafia: abbiamo cacciato i fascisti e i nazisti, ora cacceremo anche la mafia».

Giorni fa è stata presentato il rapporto della Direzione Investigativa Antimafia relativa al secondo semestre del 2014, nel quale si legge che «a Roma e nel Lazio perdura un attivismo criminale polivalente». Nelle 296 pagine della relazione si fa anche riferimento al «perdurante attivismo sul territorio regionale di gruppi e soggetti riferibili anche a Cosa Nostra dediti ad attività di infiltrazione dell’economia legale» e all’incremento «dei sequestri e delle confische dei beni nella Capitale a individui collegate alle organizzazioni criminali calabresi». Inoltre, «nel Lazio il fenomeno più rilevante riguarda un esodo spontaneo della criminalità organizzata verso la Capitale, rifugio ideale per i latitanti e territorio di riciclo di proventi illeciti, così come emerso da recenti operazioni di polizia».

Ieri alcuni esponenti del Movimento 5 Stelle hanno presentato in Campidoglio un dossier di 44 pagine su Ostia. «Le operazioni di Sabella, Marino ed Esposito su Ostia sono di pura immagine, quindi chi doveva intervenire dopo Tassone in realtà non ha fatto nulla di concreto per combattere la mafia, nè prima nè adesso», ha affermato Davide Barillari. «Zingaretti – ha continuato Barillari – o non sapeva nulla oppure ha agevolato un sistema che esiste da 40 anni, e questo è molto grave. Le spiagge, inoltre, a Ostia vengono date ancora agli stessi che poi scopriamo essere indagati o arrestati, quindi cambiano magari le persone ma il sistema continua a esistere e noi vogliamo bloccarlo».

Intanto è stata avviata una nuova inchiesta che riguarda la città di Roma: la Procura intende verificare se le cubature concesse dal Comune per l’edificazione di alcune strutture a Tor di Valle, tra le quali il nuovo stadio della Roma, siano in eccesso. Il Consiglio comunale aveva approvato in data 14 dicembre una delibera che prevede un’occupazione di 354mila metri cubi.

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