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ROMA, INTERNAZIONALI DI TENNIS: E’ SASCHA ZVEREV IL NUOVO “RE” CHE A 20 ANNI, HA VINTO IL PRESTIGIOSO TORNEO

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AG.RF.(redazione).

“riverflash” – Sascha Zverev è il nuovo re di Roma, avendo trionfato agli internazionali di tennis di Roma, dopo aver battuto il finale Djokovic, “strappazzandolo”, in un’ora e 21 minuti, con un secco 6-3- 6-4. Ci ha messo pochissimo il neo campione ad entrare nella storia, vincendo il suo primo grande torneo ed entrando di prepotenza, nella top ten del ranking (da domani sarà numero 10) e diventando così il primo giocatore nato negli anni Novanta a vincere un Masters 1000. Si tratta di una vittoria che suona un po’ come una passaggio di consegne per il “campione” Djokovic, che da domani si affiderà ad Agassi (nuovo coach), per tentare di risollevarsi. E’ stato il tedesco Zverev ieri, a mettere subito in chiaro le cose, difendendo, nel primo set, il vantaggio acquisito nel primo set, fino ad arrivare a vincerlo per 6 a 4, in 35 minuti, senza concedere nessuna palla break a Nole. Venti punti su 26 al servizio per Sascha e cinque ace, a dimostrazione dell’incisività nei turni di battuta: a fronte di questi numeri Djokovic è ora chiamato alla rimonta per inseguire il quinto successo a Roma. In apertura del secondo set Djokovic tiene invece il servizio, imitato da Zverev. Nel terzo game però Sascha sfrutta subito l’occasione: sul 30-30 mette a segno un rovescio lungolinea e si conquista una palla break che trasforma anche grazie a un gratuito di Djokovic. Nei successivi turni di battuta, è sempre la stessa musica: Zverev li tiene agevolmente, Djokovic fatica prima a restare attaccato sul 2-3 e poi, sotto 2-4, concede una nuova occasione che Sascha spreca spedendo fuori il dritto incrociato: Nole (nervoso, si becca un warning) si aggrappa sul 3-4. Peccato per lui che, nel game successivo, Zverev tiene a zero il servizio portandosi sul 5-3. E il nono game è quello conclusivo: Nole spreca due occasioni per il 5-4 e con un doppio fallo concede il match point che Zverev sfrutta subito, come sanno fare i campioni. E così, il giovane tedesco, può alzare le braccia al cielo, tra gli applausi scroscianti dei tifosi presenti che, si sono trovati a vivere una splendida emozione, con la consapevolezza di stare assistendo alla nascita di un nuovo grande/piccolo campione.

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