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ROMA: IL PARTITO DEMOCRATICO TRA “CAPIBASTONE”, INCHIESTE E DIMISSIONI

pdromadi Andrea Pranovi (AG.RF. 28.03.2015) (ore 15,44) (riverflash) – «Si vanno delineando a un estremo, i tratti di un partito non solo cattivo ma pericoloso e dannoso: dove non c’è trasparenza e neppure attività». Lo scrive l’ex ministro Fabrizio Barca all’interno della sua relazione intermedia sui circoli romani del Partito Democratico voluta dal commissario del Pd di Roma Matteo Orfini.

Nella relazione di Barca, avviata dopo lo scandalo di Mafia Capitale, viene descritto un partito «che lavora per gli eletti anziché per i cittadini» ed in cui «traspaiono deformazioni clientelari e una presenza massiccia di “carne da cannone da tesseramento”». Tra le realtà citate nella mappatura vi sono quelle delle «duecento tessere in due ore» e quelle dei «circoli talmente schiacciati sull’amministrazione da esser orfani di un pensiero proprio».

Tuttavia, Barca sottolinea che esiste anche un partito «buono», il quale però «subisce inane lo scontro correntizio, le scorribande dei capibastone, e che svolge un’attività territoriale», anche se senza «alcuna capacità di raggruppare e rappresentare la società del proprio quartiere». Per l’ex ministro ci sono anche «i segni di un partito davvero buono, che esprime progettualità, capacità di raggruppamento e rappresentanza». Quest’ultimo «è aperto e interessante per le realtà associative del territorio e sa essere esso stesso associazione, informando i cittadini e gli iscritti».

Il parlamentare dem Roberto Morassut ha commentato così la relazione: «Barca fotografa una situazione che era già chiara. La radiografia finalmente è arrivata, anche se in ritardo. Ora però si deve cominciare a discutere della cura».

Intanto in settimana Maurizio Venafro, Capo di Gabinetto della Regione Lazio, ha annunciato le sue dimissioni dopo aver appreso di essere indagato per turbativa d’asta nell’ambito della gara per il Centro unico di prenotazione. Mercoledì scorso il Consiglio regionale del Lazio ha approvato due risoluzioni: nella prima si rinnova «la massima fiducia nell’operato della magistratura» e si esprime «apprezzamento per il gesto politico e umano», con l’invito «a mettere in campo tutti gli strumenti necessari per continuare in questa opera di rinnovamento nella trasparenza e nella difesa della legalità»; nell’altra, come si legge sul sito del Consiglio regionale, si invita il presidente della Regione Nicola Zingaretti «a consegnare i verbali di tutte le gare d’appalto della legislatura e delle tre precedenti legislature, svolte a cura della direzione regionale centrale acquisti, alla commissione Bilancio, dall’inizio e sino alla conclusione di ciascuna».

In Campidoglio, invece, tiene banco il caso di Guido Improta, ex sottosegretiario alle Infrastrutture del governo Monti e attuale assessore alla Mobilità di Roma Capitale, indagato nell’ambito di un’inchiesta su presunti illeciti nell’affidamento degli appalti della Metro C. Un’altra situazione incandescente per la Giunta guidata da Ignazio Marino è quella di Ostia: giorni fa il presidente del X Municipio Andrea Tassone aveva rassegnato le dimissioni; il Pd ha chiesto il minisindaco di confermare la sua scelta, aprendo così la strada al commissariamento del Municipio fino al voto anticipato, che potrebbe tenersi a maggio del 2016. «Ritengo che il clima all’intero della città di Ostia e delle strutture amministrative non consenta più una normale e regolare gestione del municipio», ha spiegato in una nota il senatore del Pd Stefano Esposito.

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