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ROMA: COLARI ESCLUSO DAL BANDO DI GARA EUROPEO PER I RIFIUTI

bando rifiutidi Andrea Pranovi (AG.RF. 28.06.2015) (ore 18,21) (riverflash) – È scaduto giovedì 18 giugno il bando indetto dall’Ama per il carico, il trasporto ed il trattamento in impianti di recupero energetico del rifiuto urbano residuo. Si tratta del bando n. 2/2015, che è stato pubblicato sulle Gazzette Ufficiali dell’Unione Europea e della Repubblica Italiana, oltre che sul sito internet della municipalizzata romana. La gara, che riguarda un totale di 2,6 milioni di tonnellate di materiali non riciclabili in 4 anni, prevede un importo complessivo massimo di spesa di 366 milioni e 912 mila euro più iva.

Già dopo pochi giorni dalla pubblicazione del bando il gruppo Colari aveva comunicato di aver chiesto l’accesso agli atti della gara. L’azienda di Cerroni ha poi presentato ricorso al Tar del Lazio. Il presidente dell’Ama Daniele Fortini aveva spiegato così il ricorso del Colari: “il consorzio laziale rifiuti si appella al principio di prossimità dell’Unione Europea e sostiene che l’attuale Ama vuol scavalcare la rete impiantistica esistente nell’ambito territoriale di riferimento”.

Entro i termini fissati dal bando sono state presentate due domande: una proprio dal Colari con Giovi e l’altra da un raggruppamento temporaneo di imprese formato da Enki srl, Mag Gmbh, Cite e Sangalli srl. Nella busta contenente la documentazione amministrativa del Colari sono risultati mancanti alcuni documenti richiesti dal bando, come la polizza fideiussoria e il verbale di sopralluogo: per questo motivo, come riportato in un comunicato dell’Ama, “la commissione di gara ha dovuto escludere il consorzio dal prosieguo dell’iter di assegnazione”. È stata invece valutata completa la documentazione presentata da Enki. L’Ama ha inoltre comunicato che sono pervenute anche “manifestazioni di interesse da parte di altre due importanti società a livello europeo nel settore del recupero dei rifiuti”, che però per motivi di tempo non si sono concertizzate nei termini previsti dal bando di gara.

Intanto il Consiglio di Amministrazione di Acea ha approvato il piano industriale 2015-2019, nel quale si legge che il gruppo mira a “diventare il terzo operatore nazionale nel settore del trattamento industriale dei rifiuti” mediante “nuovi investimenti volti a potenziare la capacità di termovalorizzazione e di compostaggio”. Nelle linee di crescita dell’Acea sono previsti il completamento della terza linea del termovalorizzatore di San Vittore ed il potenziamento e lo sviluppo di impianti di compostaggio. L’Acea parla della “necessità di nuove infrastrutture per il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti nella Regione Lazio”.

Le vicende legate ai rifiuti non interessano soltanto Roma: mercoledì 3 giugno, infatti, nell’ambito di un’inchiesta su presunte frodi e truffe nella gestione dei rifiuti a Viterbo erano finite in manette nove persone, tra cui l’allora presidente della Ternana Calcio Francesco Zadotti. Nel corso delle indagini, coordinate dal pm della procura di Viterbo Massimiliano Siddi, era stato sequestrato l’impianto di trattamento rifiuti di Casale Bussi, di proprietà della Ecologia Viterbo.

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