AG.RF.(redazione).07.11.2019
“riverflash” – Sotto assedio degli incendi in California ci sono anche i pregiati vigneti della Napa Valley e di Sonoma County con cantine distrutte e danneggiate dalle fiamme. E’ quanto afferma la Coldiretti in riferimento all’allarme rosso per i roghi devastanti che hanno colpito la California dove si è sviluppata la produzione di vino degli Stati Uniti che ha raggiunto quasi il 10% del totale mondiale. Il risultato – sottolinea la Coldiretti – di una crescita vorticosa delle coltivazioni che hanno consentito agli USA di diventare il quarto produttore di vino a livello globale dopo Italia, Francia e Spagna con una quantità di 24 milioni di ettolitri.
In tutta la zona colpita dal fuoco – sottolinea la Coldiretti – sono state bloccate le tradizionali visite turistiche ai vigneti e alle cantine e sospese le feste programmate per Halloween mentre si sta cercando di mettere in salvo il raccolto dell’anno che fortunatamente è stato praticamente completato per il 95%. Non dovrebbero quindi esserci ripercussioni sulla produzione annuale di vino ma si temono gli effetti dell’incendio sulle viti che potrebbero essere danneggiate in modo irreversibile.
L’Italia – riferisce la Coldiretti – è il principale esportatore di vino negli Stati Uniti in quantità per un valore di 1,5 miliardi di euro con prospettive positive anche per i superdazi imposti da Trump che hanno risparmiato il nettare di Bacco Made in Italy ma non quello dai principali concorrenti francesi.
I primi vigneti negli Usa sono stati piantati proprio nella Napa Valley negli anni 60 e da allora si è verificata una crescita ininterrotta nella produzione e nella domanda tanto che gli Stati uniti sono diventati il primo consumatore mondiale di vino con 31,8 milioni di ettolitri che solo in parte vengono soddisfatti dalle importazioni. La California – conclude la Coldiretti – è la zona vitivinicola più famosa di tutti gli Stati Uniti d’America, tanto da essere considerata come sinonimo di vino americano con una produzione basata soprattutto su vitigni “internazionali” e tecnologie avanzate.
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